La Stampa 10.2.18
“In piazza contro l’odio anche le bandiere Anpi
Ma lo Stato è latitante”
La presidente dell’associazione partigiani “Salvini è il mandante morale degli spari”
di Gabriele Martini
«Fra
poche ore a Macerata tanti antifascisti faranno sentire la loro voce. E
credo che in piazza ci saranno anche bandiere dell’Anpi». Carla Nespolo
è la prima donna presidente dell’Associazione nazionale partigiani.
Spiega che la sua organizzazione formalmente non aderisce alla
manifestazione di oggi, ma non nega che molti iscritti sfileranno nelle
vie della città marchigiana: «Dopo tanto odio, spero che il corteo serva
a dare una scossa democratica a questo territorio».
Prima avete
indetto la manifestazione, poi vi siete tirati indietro, infine avete
chiesto alle autorità di autorizzare il corteo. Come mai queste
oscillazioni?
«Avevamo proposto un’iniziativa assieme a tutte le
altre associazioni del coordinamento “Mai più fascismi”. Nel frattempo
sono successe cose importanti, tra le quali l’appello a non manifestare
lanciato dal sindaco. Un appello che non ho apprezzato».
Perché?
«Perché
in questa orribile vicenda lo Stato è latitante. Io mi aspetto che le
istituzioni scendano in campo a difesa della democrazia. Il sindaco
avrebbe dovuto organizzare una grande manifestazione a Macerata per dire
no al razzismo».
Invece ha chiesto di rinunciare a scendere in piazza per azzerare il rischio di violenze.
«E
noi, pur considerando sbagliato l’appello del primo cittadino, abbiamo
deciso di ascoltarlo. Ma in questa vicenda c’è un aspetto ancor più
deprimente: nella richiesta di sospendere tutte le iniziative c’è stata
un’equiparazione inaccettabile tra manifestazioni anti-fasciste e
manifestazioni fasciste. È una cosa gravissima».
A Macerata la tensione è alta. Il sindaco ha chiuso le scuole e bloccato la circolazione degli autobus.
«È l’ennesimo errore. La città doveva essere accogliente è inclusiva. L’approccio istituzionale non è stato all’altezza».
L’agguato compiuto da Luca Traini è un atto di terrorismo?
«Assolutamente
sì. È terrorismo razzista. Ed è vergognoso che alcune forze politiche
abbiano difeso, sostenuto e supportato l’aggressore».
Salvini è il mandante morale di quegli spari?
«Io
credo di sì. Questo continuo incitamento all’odio razziale da parte
della Lega mette l’Italia fuori dalla storia e ci fa regredire come
comunità».
Crede che i rigurgiti fascisti possano mettere in pericolo la democrazia italiana?
«La
democrazia italiana è solida. Ma l’indifferenza e l’individualismo sono
un campanello d’allarme. Bisogna ricostruire momenti di socialità e di
rispetto per la vita umana. L’unico a farlo davvero è il Papa, e lo dico
da laica».
È normale che alcune forze politiche dichiaratamente fasciste siano ammesse alle elezioni?
«No, non lo è. Noi chiediamo al ministro Minniti di sciogliere queste organizzazioni perché la Costituzione parla chiaro».
Vale anche per la Lega?
«Per chi fa proclami razzisti, ci sono i tribunali. Ma la verità è che il fascismo si batte solo attraverso la cultura».