lunedì 12 febbraio 2018

internazionale 10.2.2018
Dalla Germania
Gli estremisti avanzano


Negli ultimi anni molti elettori, anche di sinistra, si sono spostati su posizioni reazionarie in tema d’immigrazione “Fino a pochi giorni fa era definita la campagna elettorale più noiosa e meno interessante di sempre. La situazione è cambiata da un giorno all’altro, e non in meglio”, scrive Michael Braun sul settimanale tedesco Die Zeit. “All’improvviso all’ordine del giorno ci sono due temi che appassionano gli elettori: l’immigrazione e la sicurezza. La causa scatenante è l’aggressione avvenuta a Macerata il 3 febbraio, quando Luca Traini ha aperto il fuoco sugli immigrati africani. Sul movente di Traini non ci sono dubbi, visto che è stato arrestato davanti al monumento ai caduti della città con la bandiera italiana sulle spalle. Inoltre Traini nel 2017 si era candidato con la Lega nord alle elezioni comunali a Corridonia, vicino a Macerata”. “La Lega”, spiega Braun, “è uno dei pilastri della coalizione di destra costruita dall’ex premier Silvio Berlusconi. Il suo leader, Matteo Salvini, ha reagito all’attacco sostenendo che in Italia c’è un problema di sicurezza causato dall’immigrazione. Salvini può contare su un clima politico favorevole. Subito dopo l’attentato di Macerata, un sondaggio ha rivelato che il 62 per cento degli italiani intervistati dichiara che il governo ha fallito sui migranti. Già nel corso del 2017 c’era stato un cambiamento nell’opinione pubblica su questo tema, e oggi un numero crescente di elettori – anche di sinistra – considera i migranti una minaccia per la propria sicurezza e per il posto di lavoro”. In un sondaggio del settembre 2017, il 70 per cento degli intervistati ha dichiarato che i migranti sono “troppi”. In un sondaggio di novembre del 2017 il 33 per cento degli intervistati definiva i migranti un pericolo per la sicurezza interna. Su quest’ultimo punto i dati sono cambiati negli ultimi tre anni: tra gli elettori del Partito democratico quelli che considerano gli immigrati una minaccia per la sicurezza interna sono passati dal 10 al 20 per cento. Tra i sostenitori di Forza Italia sono ormai il 43 per cento. “uno dei motivi”, spiega Braun, “è che a differenza di quello che succedeva tre o quattro anni fa, oggi è aumentato il numero dei migranti che restano in Italia. Nel 2014 64mila delle 170mila persone arrivate in Italia dalla Libia attraverso il Mediterraneo hanno presentato richiesta d’asilo o di protezione umanitaria. Con l’inasprimento dei controlli in Europa la situazione è cambiata: la maggioranza dei circa 180mila migranti arrivati nel 2016 è rimasta in territorio italiano. Nel 2017 il governo di centrosinistra ha cercato di ridurre il numero delle partenze dal Nordafrica stipulando accordi con il governo libico e con i signori della guerra locali. Con il risultato che lo scorso anno sono arrivate 120mila persone. Ma la pressione sui comuni italiani che accolgono i profughi è ancora alta. Tutto questo in un paese la cui economia sta uscendo da una crisi percepita come traumatica, dove secondo i dati ufficiali ci sono tre milioni di disoccupati (sei milioni se si tiene conto di chi ha smesso di cercare lavoro), e dove il debito non lascia margini di respiro per issare nuovi obiettivi”. Secondo Braun gli effetti dell’attentato di Macerata sul clima politico italiano sono evidenti. “Avrebbe dovuto prendere meglio la mira”, ha scritto un utente sui social network. Ma anche molti maceratesi non nascondono la loro solidarietà con l’attentatore. “Di fronte a questa situazione”, conclude Braun, “Salvini parte all’attacco nonostante le condanne che arrivano dal leader del Partito democratico Matteo Renzi e dalla sinistra di Liberi e uguali. Bizzarra, infine, la posizione del Movimento 5 stelle, che dopo l’attentato di Macerata non ha avuto niente da dire. Questo silenzio si spiega con il fatto che i cinquestelle si considerano un partito né di destra né di sinistra, quindi attirano elettori dalla sinistra radicale, dal centro e dall’estrema destra”.