lunedì 12 febbraio 2018

internazionale 10.2.2018
L’Italia dopo Macerata
Lorenzo Tondo, The Guardian, Regno Unito
L’attentato del 3 febbraio è solo l’ultimo episodio di una serie di violenze di matrice neofascista. Ma le autorità italiane sembrano sottovalutare il problema


Più di settant’anni dopo la morte di Benito Mussolini, migliaia di italiani stanno aderendo a gruppi che si definiscono fascisti. Tra i motivi, sostengono le organizzazioni antifasciste, ci sono il modo in cui viene raccontata la crisi dei migranti, l’aumento di notizie false e l’incapacità del paese di fare i conti con il passato. L’attacco che il 3 febbraio a Macerata ha provocato il ferimento di sei africani è solo l’ultima di una serie di aggressioni compiute da individui legati all’estrema destra. Secondo il collettivo antifascista di Bologna Infoantifa Ecn, dal 2014 gli attacchi neofascisti in Italia sono stati 142. Mentre Luca Traini, l’aggressore di Macerata, veniva interrogato, quattro nordafricani di Pavia hanno dichiarato alla polizia di essere stati picchiati durante la notte da un gruppo di 25 skinhead. Il 13 gennaio a Napoli decine di neofascisti del partito Forza nuova hanno fatto irruzione in un bar dove era in corso un incontro sulla cultura rom, danneggiando il locale e ferendo un’organizzatrice dell’evento.
Nel 2001 Forza nuova aveva 1.500 iscritti. Oggi ne ha più di 13mila e la sua pagina Facebook ha più di 241mila follower, circa 20mila in più del Partito democratico (Pd). L’organizzazione d’ispirazione fascista CasaPound ne ha quasi 234mila. Alle elezioni del 4 marzo ha candidato alla presidenza del consiglio il suo segretario, Simone Di Stefano. “Siamo cresciuti da soli, senza l’aiuto dei mezzi d’informazione”, afferma Adriano Da Pozzo, uno dei leader di Forza nuova. “Gli altri partiti vogliono promuovere i loro candidati, noi vogliamo promuovere le nostre idee”. Il gruppo di estrema destra ha offerto assistenza legale a Traini. L’odio in rete Le organizzazioni antifasciste sostengono che l’espansione dei partiti e dei gruppi di estrema destra dipende anche dalla riluttanza delle istituzioni a prendere provvedimenti. La proposta di legge presentata nel 2017 alla camera dal deputato del Pd Emanuele Fiano per proibire la propaganda fascista prevede pene detentive fino a due anni per chi vende souvenir fascisti o fa il saluto romano, considerato un reato sia in Austria sia in Germania. A causa dell’opposizione di Forza Italia e della Lega, il provvedimento è stato bloccato al senato. “Siamo molto preoccupati”, dice Carla Nespolo, presidente dell’Associazione nazionale partigiani d’Italia (Anpi). “Questi nuovi fascisti attaccano i nostri uffici. Sembra che non ci sia la volontà di fermarli. Abbiamo chiesto al governo d’impedire la partecipazione dei partiti d’ispirazione fascista alle elezioni, poiché sono incostituzionali, ma non abbiamo mai ricevuto risposta”. La costituzione italiana prevede sanzioni per “chiunque fa propaganda per la costituzione di una associazione, di un movimento o di un gruppo avente le caratteristiche e perseguente le finalità” del partito fascista. Le autorità, tuttavia, non sono mai intervenute contro CasaPound e Forza nuova, i cui iscritti esibiscono svastiche e bandiere fasciste durante le manifestazioni. Lo scorso anno l’Anpi ha stilato una lista di cinquecento siti internet che esaltano il fascismo in Italia, chiedendo che fossero chiusi. Non è stato fatto niente. “Sono siti che diffondono l’odio, specialmente contro i migranti”, spiega Nespolo. “E lo fanno dando spazio, soprattutto sui social network, a notizie false sui profughi”. Falsi resoconti di stupri compiuti da richiedenti asilo sono condivisi migliaia di volte su Facebook e Twitter. “Le notizie false hanno avuto un ruolo fondamentale nella propaganda dell’estrema destra”, spiega Francesco Pira, sociologo della comunicazione all’università di Messina. “Non sembra esserci nessuna vigilanza in materia. Il problema non riguarda solo le notizie totalmente false, ma anche quelle dove il termine ‘clandestini’ è usato per descrivere i migranti, marchiando i richiedenti asilo come criminali, uno dei miti più usati dalla propaganda della destra”. La presidente della camera Laura Boldrini, spesso bersaglio di attacchi sul web, ha proposto l’introduzione di multe e pene detentive per chi diffonde notizie false. Ex portavoce dell’Alto commissariato delle Nazioni unite per i rifugiati, Boldrini è nota per le sue posizioni di apertura sull’accoglienza dei migranti. Subito dopo l’attacco di Macerata, in rete è apparsa un’immagine della sua testa tagliata, accompagnata dalla scritta: “Sgozzata da un nigeriano inferocito. Questa è la fine che deve fare così per apprezzare le usanze dei suoi amici”. L’aggressione di Macerata è avvenuta alcuni giorni dopo l’arresto di un uomo nigeriano in relazione alla morte di una ragazza italiana, Pamela Mastropietro, 18 anni, il cui corpo fatto a pezzi è stato ritrovato nascosto in due valigie nei pressi della città marchigiana. La destra ha sfruttato la morte della ragazza per promuovere il suo messaggio contro gli immigrati. Mentre la destra raccoglie consensi, la figura di Mussolini è protagonista anche sugli schermi dei cinema italiani nel film satirico Sono tornato, che immagina il ritorno del dittatore nell’Italia del 2018. “Gli italiani, a differenza dei tedeschi, non hanno mai fatto i conti con Mussolini, non l’hanno mai rimosso”, ha detto il regista Luca Miniero. “Osservando quello che succede oggi in Italia, sono convinto che, se Mussolini tornasse, vincerebbe le elezioni”.