il manifesto 27.2.18
«La repressione turca non mi impedirà di scrivere»
Turchia. La lettera di Nurca Baysal, giornalista condannata a dieci mesi per un articolo sul massacro di Cizre
di Nurcan Baysal
Cari
amici, sfortunatamente tre giorni fa sono stata condannata a 10 mesi di
carcere per il mio articolo sui crimini di guerra a Cizre, Behind the
closed doors of Cizre. La corte ha deciso la sospensione del verdetto,
il che vuol dire che non dovrò scontare la pena se per 5 anni non
ripeterò una simile offesa (quella che noi chiamiamo 5 anni di
condizionale).
Vogliono impedirmi di scrivere sui diritti umani e i
crimini di guerra nella regione. Come militante per i diritti umani e
come scrittrice, sono stata minacciata molte volte dallo Stato e dai
paramilitari. Ma ho continuato a scrivere e continuerò a scrivere e
lottare per la pace, i diritti umani, giustizia e democrazia. Ho
responsabilità verso l’umanità, la vita, i giovani turchi e curdi che
stanno morendo, verso le loro madri. Io sto bene.
Grazie per tutto
il vostro sostegno. La solidarietà è molto importante in questo
momento. Non c’è nessuna ragione per tacere. Possiamo solo vincere
contro questi poteri se lavoriamo insieme per la libertà, pace,
giustizia e democrazia.
*Giornalista turca, un suo articolo è uscito su il manifesto il 4 febbraio