il manifesto 22.2.18
«No al Ruanda»: Israele arresta i primi rifugiati eritrei
Israele.
Dopo la scadenza dell'ultimatum-ricatto di Tel Aviv, i primi sette
richiedenti asilo sono finiti in prigione. E il numero degli ordini di
deportazione sale: da 200 a 600 in pochi giorni
Protesta di rifugiati africani in Israele
Domenica
scorsa scadeva l’ultimatum del governo Netanyahu ai primi richiedenti
asilo africani, accusati di «infiltrazione illegale in Israele»:
deportazione in Ruanda o carcere a tempo indeterminato. Ieri i primi
sette rifugiati eritrei, dopo il rifiuto a lasciare Israele, sono stati
arrestati.
A denunciare gli arresti sono le organizzazioni
israeliane Assaf e Hotline for Refugees: «Questo è il primo passo di
un’operazione di deportazione senza precedenti a livello globale». Ora
si teme per gli altri, il cui numero è già salito: se domenica si
parlava di 200 ordini di deportazione, ieri la stampa parlava di 600.