il manifesto 21.2.18
Liberi&Labour, Grasso da Corbyn per lo scatto finale
Incontro a Londra con il capo dell’opposizione di Sua Maestà. Il leader di LeU lancia un piano per garantire a tutti una casa
di Aaron Elderman
Il
Big Ben suona mezzogiorno quando a Westminster Pietro Grasso varca la
soglia dell’ufficio del «leader dell’opposizione di Sua Maestà», come
recita la targa sulla porta. L’incontro tra il presidente del Senato
italiano e Jeremy Corbyn, destinato a segnare lo scatto in avanti nella
campagna di Liberi e Uguali, è stato accuratamente preparato da due mesi
di confronto tra delegazioni dei laburisti e di LeU. Fondamentale il
ruolo giocato dalle attiviste e dagli attivisti italiani del «Manifesto
di Londra», migranti di ultima generazione che si dividono tra
l’appartenenza alle diverse forze della sinistra in Italia e la
militanza nel Labour. Non la ricerca di un banale endorsement elettorale
quindi, ma la paziente costruzione di un rapporto politico che guardi
lontano, alla definizione di una prospettiva per la sinistra in tutta
Europa, dentro e oltre la crisi delle socialdemocrazie storiche.
DOPO
UN’ORA DI FITTO faccia a faccia, Grasso esce visibilmente emozionato
dal Parlamento e raggiunge la sede dell’Inca Cgil di Londra, dove lo
attende una rappresentanza della comunità italiana nel Regno Unito. Di
fronte alla stampa, introduce così l’incontro con Corbyn: «Non ci
eravamo mai visti prima, ma ci siamo subito riconosciuti come due
ragazzi di sinistra». Al di là dell’evidente empatia tra i due, la
sintonia è tutta politica. Per il leader di LeU: «Abbiamo moltissimo da
imparare da Corbyn, che sta raccogliendo vasti consensi, in particolare
tra le più giovani generazioni. È capace di un discorso semplice,
diretto, che senza demagogie ricorda a tutti la grande questione del
nostro tempo: le diseguaglianze sociali divenute intollerabili, che
ovunque mettono a rischio le fondamenta della democrazia e aiutano le
destre peggiori a farsi spazio nelle nostre società».
IL
PRESIDENTE DEL SENATO ha aggiornato Corbyn sul quadro politico italiano
che, anche qui, sta suscitando crescenti preoccupazioni, per il ritorno
di Silvio Berlusconi accompagnato da forze esplicitamente nazionaliste e
razziste. Ma la discussione tra il leader del Labour e Grasso si è
concentrata sulle risposte da dare a questa situazione: «Abbiamo
scoperto di condividere molte delle idee necessarie a combattere le
ingiustizie e l’aggressivo ritorno delle destre. L’Europa si
ricostruisce a partire dal rilancio di un nuovo Stato sociale, capace di
rispondere ai bisogni della gente, dei molti dimenticati e abbandonati
per gli interessi di pochi».
LAVORO E SALUTE, ISTRUZIONE e casa,
con una rinnovata centralità del pubblico, come capisaldi del terreno
comune d’iniziativa tra Labour e LeU. L’incontro con Corbyn è per Pietro
Grasso l’occasione giusta per lanciare da Londra una proposta forte
nello stagno (di idee) della campagna elettorale. «C’è un tema, tra
quelli che abbiamo affrontato, di cui nel nostro Paese nessun altro sta
parlando. Il Labour ha lanciato un piano per dare casa agli ottomila
homeless del Regno Unito. In Italia le persone senza un tetto sopra la
testa sono cinquantamila. Tra i giovani nessuno si può più permettere
un’abitazione. E settecentomila famiglie non riescono più a sostenere un
mutuo. Allora bisogna costringere banche e fondi d’investimento ad
affittare a costi sostenibili gli immobili vuoti. E dobbiamo restituire
all’uso abitativo il patrimonio pubblico inutilizzato, come le caserme
dismesse nelle nostre città». Insomma un programma concreto e radicale,
per l’edilizia residenziale pubblica e per governare sul serio il
mercato. Andando direttamente a impattare gli interessi speculativi. Una
casa per tutti a consumo di suolo zero.
ALTRETTANTO NETTE le
posizioni sulla Brexit, discusse con Corbyn e presentate all’incontro
con gli immigrati italiani, quelli storici e i venti-trentenni in fuga
dalla crisi, precari nell’università e nella ricerca, e tanti di più nei
servizi a bassa qualità della gig-economy.
Al tavolo i candidati
di Liberi e Uguali in Europa: Sara Prestianni, esperta di immigrazione e
attivista Arci, capolista per la Camera e Federico Varese, professore a
Oxford e uno dei maggiori esperti mondiali di crimine organizzato, che
guida la lista al Senato, insieme a quelli residenti nel Regno Unito.
Davanti a loro Grasso s’impegna: «Non possono esistere cittadini di
serie B in Europa, ci batteremo per garantire la libertà di movimento e
pari diritti civili e sociali per tutti. Con l’obiettivo che nessuno sia
più costretto, ma possa scegliere se spostarsi».
MA È TEMPO DI
TORNARE in Italia. Corbyn fa sapere che ricambierà con una visita a
Roma. Con la speranza che nel frattempo l’aria di Londra – dove i
sondaggi accreditano ormai il Labour vincente con oltre il 40 per cento
dei consensi – faccia bene al percorso di una sinistra capace di
costruire uno spazio politico-elettorale «radicalmente riformatore», con
uno spirito altrettanto maggioritario, in Italia come in tutta Europa.