mercoledì 7 febbraio 2018

Il Fatto 7.2.18
“Gli operai votano 5Stelle perché traditi dal Pd”
Giorgio Airaudo - L’ex leader Fiom, oggi in LeU: “Per noi solo il 10%? Siamo appena nati, è una buona base”
di Luciano Cerasa


Chi ancora pensa che l’operaio voti a sinistra quasi per una predisposizione genetica può mettersi definitivamente l’anima in pace. Anche il sondaggio pubblicato ieri dal Fatto descrive un voto delle “tute blu” che ha mollato da tempo gli ormeggi dei partiti storici di riferimento. E quando non si rifugiano nella disillusione dell’astensionismo (ben il 30 per cento) i più politicizzati vagano tra le sirene dell’attuale offerta elettorale, alla ricerca di rappresentanza e più ancora di rivalsa, dove il polo attrattivo più forte è il Movimento 5 stelle.
Prendiamo LeU, la costola uscita dalla sinistra del Pd impugnando la bandiera del lavoro: il sondaggio gli assegna solo il 10% di preferenze.
“Per una formazione politica nata il 6 dicembre scorso e che deve dimostrare ancora la sua forza propulsiva al mondo del lavoro mi sembra una buona base di partenza e un’inversione di tendenza” osserva Giorgio Airaudo, perito elettronico e sindacalista, ex segretario nazionale dei metalmeccanici della Cgil, deputato di Sel uscente e oggi candidato in Piemonte per Liberi e Uguali.
Al di là dei sondaggi che aria tira?
Davanti alle fabbriche sento dire che molti non votano, o votano Lega o 5Stelle, e poi mi dicono meno male che ci siete voi, così posso tornare a votare.
Ha sentito parlare anche di Matteo Renzi?
In quel voto lì ci vedo una richiesta di cambiamento contro il tradimento del Pd: l’abolizione dell’articolo 18 che non era riuscita a Berlusconi l’ha fatta Renzi, la Fornero più che una riforma è una manovra finanziaria; hanno dato in garanzia le nostre pensioni alla finanza internazionale per spegnere la speculazione e Salvini sull’articolo 18 è un ‘diversamente Fornero’.
A questi operai però la Lega piace: gli assegnano sul piano nazionale un 13%, come negli anni 90 quando Bossi a nord superò la Dc e il Pci con il voto dei vecchi quartieri operai. La storia si ripete?
Il voto dei lavoratori non è mai stato da una parte sola, negli anni ‘70 la sinistra si identificava nel mondo del lavoro, facendo eleggere nei consigli comunali e al parlamento gli operai delle fabbriche, questa cosa si è persa nel tempo con la perdita dei diritti conquistati che si è trasformata in perdita di consenso, non si ricostruisce un rapporto con quel mondo con i braccialetti della Amazon.
Il sondaggio dice che tra i lavoratori il Movimento 5 Stelle è più credibile di voi.
Non sono stupito, il consenso dei 5stelle è trasversale, hanno occupato uno spazio davanti al fallimento di politiche ostili al lavoro: il voto al Movimento è un randello su chi ha governato fino adesso.