Il Fatto 5.2.18
Anche i gesuiti di papa Francesco fanno il tifo per le larghe intese
La guida alle elezioni della “Civiltà Cattolica”: cinque criteri per scegliere contro il gentismo (populismo)
di Fabrizio d’Esposito
Per
un gesuita, il discernimento è la regola principe, come insegna
sant’Ignazio di Loyola. Anche se, al posto degli esercizi spirituali, si
compila una guida analitica all’incertissimo voto politico italiano del
4 marzo, il discernimento è fondamentale. E così La Civiltà Cattolica,
la prestigiosa rivista quindicinale della Compagnia di Gesù, indica ben
cinque criteri e tre “illusioni ottiche” per orientarsi nella selva
elettorale .
A firmare la guida è padre Francesco Occhetta,
l’autorevole politologo della rivista diretta da padre Antonio Spadaro,
tra gli “ideologi” del corso rivoluzionario di papa Francesco (senza
dimenticare che le bozze della rivista vengono lette in via preventiva
dalla Segreteria di Stato del Vaticano). Per padre Occhetta, l’elettore
deve fare la sua scelta in base a cinque criteri.
Il primo:
l’attenzione ai programmi, oltre gli slogan della propaganda, perché “i
programmi non sono neutri rispetto ai valori”. Il secondo: lo spirito
costituzionale dei candidati accantonando il loro storytelling e
guardando invece l’affidabilità e la competenza, non solo l’onestà. Il
terzo: la cultura costituzionale che deriva all’articolo 67, contro cioè
il vincolo di mandato. Il quarto: valutare più le (possibili)
coalizioni di governo che quelle elettorali. Il quinto e ultimo:
discernere la complessità del voto, contro le semplificazioni del
gentismo (populismo).
Se i cinque criteri non risparmiano critiche
implicite alle liste ritenute populiste (M5s, Lega e Fratelli
d’Italia), le tre “illusioni ottiche” investono tutti. Eccole: “La prima
è credere che il centro-destra sia coalizzato e unito; la seconda è
pensare che il M5s sia omogeneo e compatto; la terza è che la sinistra
sia moderna dopo la frammentazione interna e la re-introduzione del
sistema proporzionale”.
Una volta terminati questi esercizi civici
per il voto non resterà che una sola opzione: “Una coalizione di
coesione sociale sostenuta dall’area moderata di larghe intese, che
garantirebbe anche una cultura istituzionale e più sovranità europea”.
Una coalizione in cui i leader Renzi e Berlusconi sarebbero i garanti ma
non i protagonisti. Ergo, per Palazzo Chigi non resta che un Gentiloni
bis, più “largo” dell’attuale.