martedì 20 febbraio 2018

Dipendenze
La meditazione aiuta contro abbuffate e droghe
Analizzate 30 ricerche sui benefici della mindfulness per prevenire o interrompere il desiderio incontrollabile di cibo e sostanze
di Anna Rita Cillis


Che la meditazione possa aiutare non è una novità. Di studi sui suoi effetti ne esistono diversi. Ora però un nuovo lavoro — che ha analizzato 30 precedenti ricerche sull’argomento — apre la strada ai benefici della mindfulness, ovvero la meditazione cosciente, per prevenire o interrompere il desiderio sfrenato di cibo e droghe come quello di sigarette o alcol.
Il lavoro arriva da City, University of London, e a metterlo nero su bianco è stata Katy Tapper, docente al dipartimento di Psicologia dell’ateneo inglese.
« Lo studio suggerisce che determinate strategie basate sulla consapevolezza possono aiutare a prevenire o interrompere le voglie, occupando una parte del cervello che contribuisce allo sviluppo dei desideri incontrollabili » , spiega Tapper che però aggiunge: « Dev’essere ancora provato che le strategie di mindfulness siano più efficaci di altre strategie come ad esempio l’utilizzo di immagini » . Tuttavia, fa notare la docente, «ci sono diverse prove che suggeriscono come la pratica regolare della meditazione in piena coscienza possa ridurre la misura in cui le persone sentono il bisogno di reagire alle loro voglie, anche se sono necessarie ulteriori ricerche per confermarne l’effetto». Insomma servirà dell’altro lavoro per appurare se la tecnica possa davvero essere uno strumento in grado di placare, anche solo parzialmente, i meccanismi che trasformano una voglia in dipendenza.
L’analisi inglese, che è stata pubblicata sull’ultimo numero di Clinical Psychology Review, analizza 30 precedenti ricerche sugli effetti della piena coscienza per interrompere il desiderio incontrollabile attraverso un meccanismo ben preciso, ovvero caricando la memoria di lavoro, cioè quella a breve termine, che si occupa dell’elaborazione percettiva e linguistica immediata.
Del resto, la mindfulness ha una lunga tradizione nell’affrontare le voglie improvvise ma recentemente è stata indirizzata in modo mirato per apportare cambiamenti clinicamente rilevanti nel comportamento.
Nella sua recensione Katy Tapper chiarisce come interventi basati sulla mindfulness utilizzino un’ampia gamma di strategie per fermare alcuni tipi di pensieri.
Come gli esercizi studiati per promuovere una maggiore consapevolezza delle sensazioni corporee, per sviluppare un atteggiamento di accettazione verso sentimenti spiacevoli o per aiutare le persone a “ separarsi” dai loro pensieri e dalle loro emozioni.