Dipendenze
La meditazione aiuta contro abbuffate e droghe
Analizzate
30 ricerche sui benefici della mindfulness per prevenire o interrompere
il desiderio incontrollabile di cibo e sostanze
di Anna Rita Cillis
Che
la meditazione possa aiutare non è una novità. Di studi sui suoi
effetti ne esistono diversi. Ora però un nuovo lavoro — che ha
analizzato 30 precedenti ricerche sull’argomento — apre la strada ai
benefici della mindfulness, ovvero la meditazione cosciente, per
prevenire o interrompere il desiderio sfrenato di cibo e droghe come
quello di sigarette o alcol.
Il lavoro arriva da City, University
of London, e a metterlo nero su bianco è stata Katy Tapper, docente al
dipartimento di Psicologia dell’ateneo inglese.
« Lo studio
suggerisce che determinate strategie basate sulla consapevolezza possono
aiutare a prevenire o interrompere le voglie, occupando una parte del
cervello che contribuisce allo sviluppo dei desideri incontrollabili » ,
spiega Tapper che però aggiunge: « Dev’essere ancora provato che le
strategie di mindfulness siano più efficaci di altre strategie come ad
esempio l’utilizzo di immagini » . Tuttavia, fa notare la docente, «ci
sono diverse prove che suggeriscono come la pratica regolare della
meditazione in piena coscienza possa ridurre la misura in cui le persone
sentono il bisogno di reagire alle loro voglie, anche se sono
necessarie ulteriori ricerche per confermarne l’effetto». Insomma
servirà dell’altro lavoro per appurare se la tecnica possa davvero
essere uno strumento in grado di placare, anche solo parzialmente, i
meccanismi che trasformano una voglia in dipendenza.
L’analisi
inglese, che è stata pubblicata sull’ultimo numero di Clinical
Psychology Review, analizza 30 precedenti ricerche sugli effetti della
piena coscienza per interrompere il desiderio incontrollabile attraverso
un meccanismo ben preciso, ovvero caricando la memoria di lavoro, cioè
quella a breve termine, che si occupa dell’elaborazione percettiva e
linguistica immediata.
Del resto, la mindfulness ha una lunga
tradizione nell’affrontare le voglie improvvise ma recentemente è stata
indirizzata in modo mirato per apportare cambiamenti clinicamente
rilevanti nel comportamento.
Nella sua recensione Katy Tapper
chiarisce come interventi basati sulla mindfulness utilizzino un’ampia
gamma di strategie per fermare alcuni tipi di pensieri.
Come gli
esercizi studiati per promuovere una maggiore consapevolezza delle
sensazioni corporee, per sviluppare un atteggiamento di accettazione
verso sentimenti spiacevoli o per aiutare le persone a “ separarsi” dai
loro pensieri e dalle loro emozioni.