Corriere 21.2.18
Raggi, accusa archiviata su Romeo «Cancellato un anno di schizzi di fango»
Per il tribunale nomina in linea con le scelte di altri sindaci. Nessun illecito sulle polizze vita
di Ilaria Sacchettoni
ROMA
La giudice per le indagini preliminari Annalisa Marzano accoglie la
richiesta della Procura e archivia l’accusa di abuso d’ufficio nei
confronti di Virginia Raggi per la promozione a capo segreteria dell’ex
fedelissimo Salvatore Romeo. Come altre volte, la sindaca sceglie
Facebook per esultare: «Infondatezza della notizia di reato. Con queste
parole il Tribunale di Roma ha cancellato più di un anno di schizzi di
fango...».
Quella nomina? È impossibile, scrive la gip, provare il
dolo di Virginia Raggi «con un approfondimento dibattimentale». E
questo per almeno due ragioni: la prima è che la sindaca ha potuto
contare su una lunga consuetudine da parte dei suoi predecessori, tutti
molto propensi a nominare propri fiduciari ai vertici della macchina
capitolina (anche Ignazio Marino e Gianni Alemanno, proprio come la
sindaca dei Cinque Stelle, inizialmente indagati erano stati destinati
all’archiviazione da parte della Procura).
La seconda ragione è
che, su quella nomina, ricorda la gip, vi fu un parere positivo
dell’avvocatura capitolina, visto che Romeo era già dipendente comunale e
dunque poteva beneficiare di un’aspettativa non retribuita in quanto
impiegato alle Partecipate e percepire uno stipendio «parametrato a
quello di dirigente di III fascia» per il nuovo incarico.
Una
soluzione, insomma, più indolore di altre per la pubblica
amministrazione (ma per avere certezze sul danno erariale della
promozione di Romeo bisogna aspettare la fine delle indagini avviate
dalla Corte dei conti).
La vicenda è nota: all’indomani della
vittoria grillina alle elezioni amministrative di Roma, Virginia Raggi
si servì di alcuni fedelissimi esterni ai ranghi capitolini — fra cui
quel Raffaele Marra oggi a processo per corruzione — per rivoluzionare
l’organigramma del Comune. Fra le sue decisioni anche quella di
proiettare il fratello di Marra, Renato, ai vertici dell’assessorato al
Turismo. Una decisione rivendicata davanti alla responsabile
dell’anticorruzione Mariarosa Turchi come personale mentre, secondo i
magistrati Francesco Dall’Olio e Paolo Ielo, sarebbe stata pilotata da
Raffaele Marra. Per questo episodio il 21 giugno prossimo (al riparo
quindi da scadenze elettorali) la sindaca Virginia Raggi, imputata di
falso, siederà di fronte al giudice.
Sulla vicenda della
promozione di Romeo, politicamente imbarazzante per la sindaca, aveva
pesato anche la scoperta di alcune polizze (per un totale di 130 mila
euro) stipulate dallo stesso Romeo a beneficio della sindaca. Una
circostanza non approfondita dal punto di vista investigativo ma
lungamente dibattuta sotto il profilo dell’opportunità.
Ora la
Raggi si è vista confortare dal magistrato anche su questo punto:
«Francamente — scrive la gip Annalisa Marzano — appare piuttosto
stravagante e comunque probatoriamente inconsistente conferire valenza
illecita alle tre polizze assicurative».