mercoledì 31 gennaio 2018

Repubblica 31.1.18
Bersani: “Il Professore ha davvero scelto Casini invece di Errani?”
I leader di Liberi e Uguali criticano le affermazioni dell’ex premier. Grasso: “Le colpe sono di Renzi”
intervista di Giovanna Casadio


Roma «Ma Romano cosa farà davvero nelle urne: voterà Pier Ferdinando Casini invece che Vasco Errani a Bologna al Senato? » . L’assist di Romano Prodi a Renzi è un brutto rospo da ingoiare per Liberi e uguali. Reagiscono i leader di Leu, che hanno avviato una campagna elettorale ottimista con la previsione di Roberto Speranza di potere arrivare al 15%. La “censura” di Prodi, emiliano e amico personale degli scissionisti emiliano- romagnoli come Pier Luigi Bersani e l’ex governatore Vasco Errani, è vissuta come un colpo basso che «non rende giustizia alla verità dei fatti». Se il centrosinistra si è rotto, dando un innegabile vantaggio al centrodestra, è per colpa delle politiche renziane e della mutazione genetica del Pd. È la reazione della nuova sinistra.
Il leader Pietro Grasso alla doccia fredda della dichiarazione di Prodi risponde che è «sotto gli occhi di tutti che il centrosinistra non si è potuto ricomporre per volontà di Renzi. La composizione delle liste e le otto fiducie sulle legge elettorale sono segnali inconfutabili della volontà del Pd e di Renzi di fare altre scelte». Non solo. « Davvero Prodi ritiene che la finta coalizione che ha messo in piedi Renzi, che lo costringerà a votare Casini a Bologna anziché Errani, un centrosinistra unito? Noi in quel tipo di coalizione non ci possiamo stare» . Rincara sempre Grasso. Bersani maschera la « delusione » che, confida, le parole di Prodi gli hanno provocato, con un aggettivo: «opinabile». In tv su La7, a Di martedì, Bersani definisce appunto opinabile quella presa di posizione. E contrattacca: « Che il Pd sia per l’unità del centrosinistra è abbastanza curioso. Stiamo andando a votare con una legge che il Pd ha fatto con la destra, non l’ha mica fatta con noi. Nel Pd è stata liquidata buona parte di quelli che parlavano di centrosinistra. Quando candidi in Sicilia sodali di Cuffaro o di Lombardo, in Lombardia il braccio destro di Formigoni, nel cuore dell’Emilia Casini e Lorenzin... È tutta gente che quando pensa al centrosinistra pensa di farlo con Berlusconi » . Ancora: «Comprendo veramente anche il disagio e la sofferenza dei tanti militanti del Pd a cui voglio bene: il disegno è fin troppo chiaro, “faccio fuori tutto quello che è di sinistra perché poi vado a ereditare gli elettori di Berlusconi”. Ma non esiste...». Speranza ricorda le scelte dem su articolo 18, scuola e alleanze. « Un’agenda di destra quella di Renzi», denunciano Arturo Scotto e Nicola Fratoianni.
Per Leu ieri è anche la giornata della polemica sulla presenza delle donne nel partito. Durante la presentazione dei candidati per l’estero con Massimo D’Alema, una giornalista canadese chiede conto dell’assenza di donne al tavolo e ritiene insufficiente la risposta data. «Cosa doveva fare D’Alema andare a Casablanca per diventare donna? Noi abbiamo molte donne capolista», replica Chiara Geloni, candidata nel listino a Massa.