Repubblica 15.1.17
Intervista a Raffaello Lupi
“I partiti poco interessati. La lotta a chi froda non porta voti anzi li fa perdere”
di R. P.
ROMA. Non si parla di evasione fiscale in campagna elettorale. Perché?
«Perché - risponde il tributarista Raffaello Lupi, docente a Tor Vergata - il bilancio politico sarebbe comunque negativo.
Farebbe
perdere i voti di coloro che vengono indicati come colpevoli e non
farebbe guadagnare i voti di coloro che non sono interessati al tema
perché, lavoratori dipendenti e pensionati pagano direttamente sullo
stipendio».
Un mero problema di opportunismo elettorale?
«È
evidente. Se l’evasione è spiegata come una colpa di determinate
categorie economiche non si può colpevolizzare, bollandola di immoralità
e assenza di senso civico una platea di milioni di piccoli
commercianti, baristi, ristoratori, artigiani e ambulanti. Concepire
l’azione degli uffici tributari come una lotta contro qualcuno, anziché
come normale esercizio di una funzione pubblica è controproducente
sempre e in campagna elettorale azzera il dibattito, oppure spinge a
divagare sulla retorica del “fisco amico”».
Eppure ci sarà un modo per affrontare il problema, visto che siamo a cifre stratosferiche?
«Le
basi imponibili degli “autonomi” non saranno mai determinabili con la
stessa precisione dei dipendenti, ma una buona omogeneità si può
raggiungere. E per farlo ci vuole una presenza sistematica sul
territorio di un fisco “non nemico”, che si fa vedere da molti,
riservando le rettifiche alle situazioni di minor credibilità. Così si
fa dissuasione credibile, senza vessazioni.
Invece gli uffici
dell’Agenzia delle entrate solo concentrati nei capoluoghi di provincia,
perdendo il controllo valutativo del territorio ».
Il governo uscente comunque rivendica un recupero dell’evasione di oltre 20 miliardi nel 2017.
«Di evasione vera, ovvero di imponibili occultati al fisco, ci sono solo 1-2 miliardi».
Alcune misure, come la fatturazione elettronica, avranno prodotto qualcosa.
O no?
«La
fatturazione elettronica sarà anche una buona misura, ma vale business
to business, cioè tra le aziende. L’evasione è soprattutto al consumo
finale nel commercio, nei locali notturni, nei servizi alla persona,
tutti settori dove il controllo non è contabile, ma valutativo, per
ordine di grandezza». – (r.p.)