giovedì 25 gennaio 2018

il manifesto 24.1.18
Grillo si fa il suo blog. Di Maio: non è un parricidio
5Stelle. Il fondatore: inizia un’avventura straordinaria di liberazione, di mente, di fantasia. In corsa l'economista Lorenzo Fioramonti. Per la Lega il No euro Alberto Bagnai
di Giuliano Santoro


L’indiscrezione circolava già da qualche giorno ma ieri Matteo Salvini ha confermato tutto: il docente ed economista no euro Alberto Bagnai si candiderà nelle liste della Lega. La scelta è significativa, diremmo quasi paradigmatica, perché Bagnai in questi anni si è gettato nell’agone dei media e soprattutto dei social network, propagandando le sue posizioni sovraniste e, come le definisce lui, «postkeynesiane». Non si è sottratto a nessun flame, come si definiscono le gergo 2.0 le risse digitali, scivolando via via su posizioni sempre più oltranziste e guadagnandosi un piccolo seguito. Oggi Bagnai scrive sul Fatto e sul Giornale ma ieri, in conferenza stampa da Montecitorio, ci ha tenuto sottolineare la sua passata collaborazione con il manifesto: la narrazione che ha messo in campo ormai da anni prevede che si presenti come uomo di sinistra che ha trovato comprensione solamente a destra. «Ho parlato con diversi politici ma Salvini è l’unico che ha rispettato i mio lavoro», ha detto. Salvini lo salutato come l’uomo che gli ha aperto gli occhi sul fallimento della moneta unica. Sul suo blog, Bagnai ha scritto nel giorno dell’annuncio della candidatura una sentenza programmatica, a partire dallo schema che mette in concorrenza i diritti civili e quelli sociali: «In un mondo che moltiplica i diritti civili da barattarci in cambio dei nostri diritti sociali e politici – si legge nel post – credo che esista un unico modo di schierarsi a difesa di quella che Orwell chiamava la common decency, e la nostra Costituzione chiama ’un’esistenza libera e dignitosa’: essere conservatore». Prima ancora, per giustificare la via nazionalista al socialismo, teorizzava: «Il capitale nasce internazionale e il proletariato non lo diventerà mai. Quindi è opportuno che si attrezzi per fare i compiti a casa». Sarà candidato in Lazio e Abruzzo. Anche Luigi Di Maio ieri si è presentato assieme ad un economista. Si chiama Lorenzo Fioramonti, insegna economia politica e dirige il Centro per lo studio dell’innovazione nella governance all’Università di Pretoria, in Sudafrica. L’anno scorso ha pubblicato un saggio critico sul Pil per le edizioni L’Asino d’Oro, considerate molto vicine al gruppo dello scomparso psichiatra Massimo Fagioli. Fioramonti sarà candidato a Roma, è il primo degli «esterni» scelti da Di Maio per correre nei collegi uninominali. Era salito agli onori della cronaca quando, costretto a lavorare prima in Germania e poi in Sudafrica, aveva denunciato il sistema nepotistico dell’accademia italiana. Il suo volto compare sulla scena proprio nel giorno in cui Beppe Grillo lancia il sul nuovo blog, che come annunciato non verrà gestito da Casaleggio e al momento non presenta alcun riferimento al M5S. Altro segnale distintivo, che marca una differenza non da poco, il nuovo blog presenta la domiciliazione fiscale. A differenza del vecchio, che è stato prima uno dei diari online più visitati al mondo e poi il baricentro di una delle principali forze politiche italiane ma che ha sempre omesso di comunicare a chi andassero i quattrini dei banner pubblicitari che ospitava. Da ieri, tutti i contenuti del vecchio sito di Grillo sono associati al dominio www.blogdellestelle.it, al quale già da tempo l’home page rimandava. «Inizia adesso un’avventura straordinaria di liberazione, di mente, di fantasia, di utopie, di sogni, di visioni. Io andrò in cerca di folli, di artisti, mi piace avere dei punti di vista, ma di idee, perché io sono stufo delle opinioni», esordisce Grillo dando adito a diverse interpretazioni circa la sua disillusione politica. Matteo Renzi ne ha approfittato per gridare alla «scissione» in atto tra Grillo e i suoi. Di Maio esclude sia in atto un «parricidio»: «Il garante è un riconoscimento che si dà a chi ha fondato il M5S. Ma l’indirizzo politico lo danno gli eletti nelle istituzioni e il capo politico – ha spiegato dal salotto di Porta a Porta – Il segnale di Beppe che sgancia il blog è un ulteriore segno che stiamo sempre più crescendo».