il manifesto 24.1.18
Grillo si fa il suo blog. Di Maio: non è un parricidio
5Stelle.
Il fondatore: inizia un’avventura straordinaria di liberazione, di
mente, di fantasia. In corsa l'economista Lorenzo Fioramonti. Per la
Lega il No euro Alberto Bagnai
di Giuliano Santoro
L’indiscrezione
circolava già da qualche giorno ma ieri Matteo Salvini ha confermato
tutto: il docente ed economista no euro Alberto Bagnai si candiderà
nelle liste della Lega. La scelta è significativa, diremmo quasi
paradigmatica, perché Bagnai in questi anni si è gettato nell’agone dei
media e soprattutto dei social network, propagandando le sue posizioni
sovraniste e, come le definisce lui, «postkeynesiane». Non si è
sottratto a nessun flame, come si definiscono le gergo 2.0 le risse
digitali, scivolando via via su posizioni sempre più oltranziste e
guadagnandosi un piccolo seguito. Oggi Bagnai scrive sul Fatto e sul
Giornale ma ieri, in conferenza stampa da Montecitorio, ci ha tenuto
sottolineare la sua passata collaborazione con il manifesto: la
narrazione che ha messo in campo ormai da anni prevede che si presenti
come uomo di sinistra che ha trovato comprensione solamente a destra.
«Ho parlato con diversi politici ma Salvini è l’unico che ha rispettato i
mio lavoro», ha detto. Salvini lo salutato come l’uomo che gli ha
aperto gli occhi sul fallimento della moneta unica. Sul suo blog, Bagnai
ha scritto nel giorno dell’annuncio della candidatura una sentenza
programmatica, a partire dallo schema che mette in concorrenza i diritti
civili e quelli sociali: «In un mondo che moltiplica i diritti civili
da barattarci in cambio dei nostri diritti sociali e politici – si legge
nel post – credo che esista un unico modo di schierarsi a difesa di
quella che Orwell chiamava la common decency, e la nostra Costituzione
chiama ’un’esistenza libera e dignitosa’: essere conservatore». Prima
ancora, per giustificare la via nazionalista al socialismo, teorizzava:
«Il capitale nasce internazionale e il proletariato non lo diventerà
mai. Quindi è opportuno che si attrezzi per fare i compiti a casa». Sarà
candidato in Lazio e Abruzzo. Anche Luigi Di Maio ieri si è presentato
assieme ad un economista. Si chiama Lorenzo Fioramonti, insegna economia
politica e dirige il Centro per lo studio dell’innovazione nella
governance all’Università di Pretoria, in Sudafrica. L’anno scorso ha
pubblicato un saggio critico sul Pil per le edizioni L’Asino d’Oro,
considerate molto vicine al gruppo dello scomparso psichiatra Massimo
Fagioli. Fioramonti sarà candidato a Roma, è il primo degli «esterni»
scelti da Di Maio per correre nei collegi uninominali. Era salito agli
onori della cronaca quando, costretto a lavorare prima in Germania e poi
in Sudafrica, aveva denunciato il sistema nepotistico dell’accademia
italiana. Il suo volto compare sulla scena proprio nel giorno in cui
Beppe Grillo lancia il sul nuovo blog, che come annunciato non verrà
gestito da Casaleggio e al momento non presenta alcun riferimento al
M5S. Altro segnale distintivo, che marca una differenza non da poco, il
nuovo blog presenta la domiciliazione fiscale. A differenza del vecchio,
che è stato prima uno dei diari online più visitati al mondo e poi il
baricentro di una delle principali forze politiche italiane ma che ha
sempre omesso di comunicare a chi andassero i quattrini dei banner
pubblicitari che ospitava. Da ieri, tutti i contenuti del vecchio sito
di Grillo sono associati al dominio www.blogdellestelle.it, al quale già
da tempo l’home page rimandava. «Inizia adesso un’avventura
straordinaria di liberazione, di mente, di fantasia, di utopie, di
sogni, di visioni. Io andrò in cerca di folli, di artisti, mi piace
avere dei punti di vista, ma di idee, perché io sono stufo delle
opinioni», esordisce Grillo dando adito a diverse interpretazioni circa
la sua disillusione politica. Matteo Renzi ne ha approfittato per
gridare alla «scissione» in atto tra Grillo e i suoi. Di Maio esclude
sia in atto un «parricidio»: «Il garante è un riconoscimento che si dà a
chi ha fondato il M5S. Ma l’indirizzo politico lo danno gli eletti
nelle istituzioni e il capo politico – ha spiegato dal salotto di Porta a
Porta – Il segnale di Beppe che sgancia il blog è un ulteriore segno
che stiamo sempre più crescendo».