La Stampa 31.1.17
Banche, Forza Italia salva il Pd
Credito e
politica. La commissione d’inchiesta sul sistema bancario si spacca
sulle conclusioni e la relazione Pd passa grazie agli assenti: decisiva
l’assenza di 4 commissari di area Forza Italia
La relazione Pd passa grazie agli assenti
Il
documento finale approvato con 19 voti a favore (Dem e centristi) e 15
contrari Decisivi 4 di area Forza Italia che non si presentano. Destra e
LeU: un inciucio
di Gianluca Paolucci
La
commissione d’inchiesta sul sistema bancario si spacca sulle conclusioni
e la relazione di maggioranza passa solo grazie alle assenze del
centrodestra. Se il primo esito era scontato fin dai giorni scorsi,
quando hanno iniziato a circolare le bozze della relazione Casini, le
cinque assenze nelle file del centrodestra (sei in totale, una del Pd)
riaccendono polemiche e retroscena intorno ai lavori della commissione.
Alla
fine la relazione di maggioranza passa con 19 voti favorevoli (Pd e
centristi), 15 contrari (Cinquestelle, LeU e centrodestra e sei
assenti). Una relazione illustrata dal vice presidente della commissione
ed esponente del Pd Mario Maria Marino e definita «seria, decisa e allo
stesso tempo equilibrata, non elettorale che risponde agli obiettivi
istituzionali che la commissione aveva nel suo oggetto istitutivo» dal
presidente Pier Ferdinando Casini.
Accanto alla relazione «di
maggioranza» ne arrivano però altre tre (centrodestra, Cinquestelle e
LeU) con molti punti in comune sulle riforme possibili ma radicalmente
diverse dalla relazione Casini sulle cause e sulla individuazione delle
responsabilità.
Ma il dato politico della giornata sta nelle
assenze al voto. Il più duro è Andrea Augello, senatore di Idea, tra i
firmatari della relazione di centrodestra: «Un vero peccato che fossero
assenti alla votazione i senatori Ceroni, D’Alì e la senatrice Savino,
tutti e tre di Forza Italia - ha detto Augello -. Un peccato anche più
grave che la senatrice De Pin, del gruppo Gal e quindi vicina a Forza
Italia, sia dovuta improvvisamente uscire dall’aula prima del voto. Se
tutto ciò non fosse accaduto la relazione Marino sarebbe stata respinta,
evidenziando tutte le debolezze e le contraddizioni della maggioranza».
Augello, nei giorni scorsi al centro di un caso politico per la sua
esclusione dalle candidature per le prossime elezioni, esclusione legata
secondo alcune ricostruzioni proprio al suo impegno in commissione
banche,
A parlare esplicitamente di «inciucio» è Giovanni Paglia,
in commissione per Liberi e uguali. «La Commissione banche si è conclusa
come era iniziata: con un inciucio tra il Pd e Forza Italia per non
farsi del male. A presiedere il tutto Casini, in attesa di raccogliere a
Bologna il frutto di quanto seminato. D’altra parte le larghe intese
sono il programma del futuro e allora meglio non perdere tempo».
Critiche
dure alla relazione Casini sono arrivate anche dai commissari
Cinquestelle. «Non potevamo convergere su una relazione unitaria con
proposte vaghe, insufficienti e persino reticenti a proposito di molti
dei temi che ci stanno a cuore, dal fondo misselling alle porte
girevoli, dall’efficienza ed efficacia della vigilanza fino all’apparato
sanzionatorio e alla separazione bancaria». I parlamentari M5s
annunciano anche la loro intenzione di portare i lavori della
commissione fuori dai palazzi della politica. «Dal lavoro della
commissione di inchiesta stiamo traendo il materiale per avviare una
battaglia anche giudiziaria che sfocerà nella presentazione di alcuni
esposti alla magistratura relativi ai filoni trattati dalla bicamerale»,
spiegano in una nota.
Sui contenuti, la superprocura per i reati
finanziari trova ampi consensi (contraria solo LeU), mentre è unanime il
riconoscimento della necessità di rafforzare la collaborazione tra
Bankitalia e Consob, anche se le varie proposte differiscono anche
radicalmente sulle soluzioni possibili. Auspicati unanimemente anche
maggiori ristori per i risparmiatori colpiti dai crac bancari.