mercoledì 31 gennaio 2018

La Stampa 31.1.17
Banche, Forza Italia salva il Pd
Credito e politica. La commissione d’inchiesta sul sistema bancario si spacca sulle conclusioni e la relazione Pd passa grazie agli assenti: decisiva l’assenza di 4 commissari di area Forza Italia
La relazione Pd passa grazie agli assenti
Il documento finale approvato con 19 voti a favore (Dem e centristi) e 15 contrari Decisivi 4 di area Forza Italia che non si presentano. Destra e LeU: un inciucio
di Gianluca Paolucci


La commissione d’inchiesta sul sistema bancario si spacca sulle conclusioni e la relazione di maggioranza passa solo grazie alle assenze del centrodestra. Se il primo esito era scontato fin dai giorni scorsi, quando hanno iniziato a circolare le bozze della relazione Casini, le cinque assenze nelle file del centrodestra (sei in totale, una del Pd) riaccendono polemiche e retroscena intorno ai lavori della commissione.
Alla fine la relazione di maggioranza passa con 19 voti favorevoli (Pd e centristi), 15 contrari (Cinquestelle, LeU e centrodestra e sei assenti). Una relazione illustrata dal vice presidente della commissione ed esponente del Pd Mario Maria Marino e definita «seria, decisa e allo stesso tempo equilibrata, non elettorale che risponde agli obiettivi istituzionali che la commissione aveva nel suo oggetto istitutivo» dal presidente Pier Ferdinando Casini.
Accanto alla relazione «di maggioranza» ne arrivano però altre tre (centrodestra, Cinquestelle e LeU) con molti punti in comune sulle riforme possibili ma radicalmente diverse dalla relazione Casini sulle cause e sulla individuazione delle responsabilità.
Ma il dato politico della giornata sta nelle assenze al voto. Il più duro è Andrea Augello, senatore di Idea, tra i firmatari della relazione di centrodestra: «Un vero peccato che fossero assenti alla votazione i senatori Ceroni, D’Alì e la senatrice Savino, tutti e tre di Forza Italia - ha detto Augello -. Un peccato anche più grave che la senatrice De Pin, del gruppo Gal e quindi vicina a Forza Italia, sia dovuta improvvisamente uscire dall’aula prima del voto. Se tutto ciò non fosse accaduto la relazione Marino sarebbe stata respinta, evidenziando tutte le debolezze e le contraddizioni della maggioranza». Augello, nei giorni scorsi al centro di un caso politico per la sua esclusione dalle candidature per le prossime elezioni, esclusione legata secondo alcune ricostruzioni proprio al suo impegno in commissione banche,
A parlare esplicitamente di «inciucio» è Giovanni Paglia, in commissione per Liberi e uguali. «La Commissione banche si è conclusa come era iniziata: con un inciucio tra il Pd e Forza Italia per non farsi del male. A presiedere il tutto Casini, in attesa di raccogliere a Bologna il frutto di quanto seminato. D’altra parte le larghe intese sono il programma del futuro e allora meglio non perdere tempo».
Critiche dure alla relazione Casini sono arrivate anche dai commissari Cinquestelle. «Non potevamo convergere su una relazione unitaria con proposte vaghe, insufficienti e persino reticenti a proposito di molti dei temi che ci stanno a cuore, dal fondo misselling alle porte girevoli, dall’efficienza ed efficacia della vigilanza fino all’apparato sanzionatorio e alla separazione bancaria». I parlamentari M5s annunciano anche la loro intenzione di portare i lavori della commissione fuori dai palazzi della politica. «Dal lavoro della commissione di inchiesta stiamo traendo il materiale per avviare una battaglia anche giudiziaria che sfocerà nella presentazione di alcuni esposti alla magistratura relativi ai filoni trattati dalla bicamerale», spiegano in una nota.
Sui contenuti, la superprocura per i reati finanziari trova ampi consensi (contraria solo LeU), mentre è unanime il riconoscimento della necessità di rafforzare la collaborazione tra Bankitalia e Consob, anche se le varie proposte differiscono anche radicalmente sulle soluzioni possibili. Auspicati unanimemente anche maggiori ristori per i risparmiatori colpiti dai crac bancari.