La Stampa 18.1.18
I diciottenni rifiutano le urne: a uno su due non interessa la politica
Il
sondaggio: Pd primo partito tra i neomaggiorenni, bene anche i Cinque
Stelle I valori che i ragazzi cercano nei candidati? L’onestà e la
vicinanza ai cittadini
di Nicola Piepoli
Quest’anno,
per la prima volta, voteranno i ragazzi che sono nati nel nuovo
millennio. Cosa voteranno? Come si pongono rispetto alla politica? Ne
sono attratti, non lo sono, e perché? Cosa potrebbe portare, coloro che
sono poco interessati al mondo della politica, più vicino alla vita
civile e politica?
Procediamo con ordine.
I 18enni risultano
essere lievemente meno interessati alla politica rispetto all’opinione
pubblica in generale: poco meno della metà dei ragazzi si dichiara
interessato alla politica, contro quasi 3 italiani su 5 appartenenti
alle altre età.
Attratti dalla politica
Quali sono dunque le motivazioni che avvicinano o allontanano i ragazzi dalla politica?
La
motivazione principale che tiene i ragazzi, più che gli italiani nel
loro complesso, vicini al mondo politico è la volontà di essere
informati sulle questioni della politica. Il dovere civico e la scelta
del partito o del candidato da votare sono invece due motivazioni
importanti ma che non differenziano i 18enni dal resto della popolazione
elettorale.
Poco attratti
Coloro che si dichiarano poco
interessati alla politica, sia a livello del totale del campione, sia
tra i giovani, hanno poca fiducia nei partiti e soprattutto nei
politici, perché ritengono, in maniera stereotipata, che questi facciano
soltanto i loro interessi e non quelli della popolazione nel suo
complesso.
In particolare va notato che la corruzione del mondo
politico è molto più presente nelle menti dei ragazzi che in quelle
dell’opinione pubblica in generale.
Cosa potrebbe allora, partendo
da queste motivazioni, avvicinare i ragazzi alla politica? Innanzitutto
l’onestà, oltre ovviamente una maggior attenzione ai problemi dei
cittadini. Per i giovani inoltre servono politici più competenti che
utilizzino un linguaggio simile a quello dei giovani, cioè più chiaro e
diretto.
In generale, per 6 italiani su 10, la possibilità di
esprimere il proprio voto permette innanzitutto di manifestare la
propria fiducia verso un partito o un candidato: la volontà di
protestare risulta, in generale, in secondo piano nella vita civile
degli italiani. Più della metà dei 18enni e quasi 7 italiani su 10
affermano infatti di non aver partecipato, negli ultimi due anni, a
nessuna manifestazione sindacale, politica o di protesta.
Le intenzioni di voto
In
definitiva cosa votano i ragazzi? Ci sono delle differenze rispetto
agli italiani nel loro complesso? Ebbene i ragazzi tendono a puntare
maggiormente sul centro sinistra, in particolare sul Pd, più del totale
dell’opinione pubblica. Così come puntano maggiormente sul Movimento 5
Stelle, mentre il centro destra nel suo complesso non supera il 32%,
cioè nettamente più basso rispetto al resto dell’elettorato.
Personaggi in vista
E i leader politici?
Come
ogni settimana abbiamo testato la loro attrattività e qui vediamo se ci
sono stati cambiamenti rispetto alla precedente di gennaio.
Nell’insieme si tratta di modifiche marginali: il «rimo della classe» è
sempre Luigi Di Maio che sale di un punto rispetto alla rilevazione
precedente. Il secondo in classifica è Matteo Salvini, inseguito dal
leader di Forza Italia, Silvio Berlusconi. Quarto risulta il presidente
del Consiglio, Paolo Gentiloni, inseguito a sua volta, a qualche punto
di distanza, da Giorgia Meloni.