La Stampa 18.1.18
Le risposte ultime di Giametta
di Federico Vercellone
Alla
domanda se la filosofia abbia da fare con gli interrogativi concernenti
il senso ultimo delle cose molti, a caldo, risponderebbero di sì. Non
va dimenticato però che la filosofia non né è una forma di saggezza, né
una terapia dell’anima e scambiarla con esse sarebbe una mistificazione.
È questo un discrimine fondamentale. Abbiamo a che fare con un metodo
di indagine rigoroso e razionale che certamente tocca problemi
fondamentali come la natura, Dio, la libertà, l’evoluzione, e così via.
Tuttavia,
nell’affrontarli, la filosofia non restituisce una soluzione
esistenziale ai singoli ma una mente più educata all’indagine rigorosa e
metodicamente orientata. Ciò non toglie che vi siano filosofie che
esprimono nostalgia nei confronti della sapienza (come è insito, del
resto, nell’etimologia della parola filo-sofia). Il pensiero di Sossio
Giametta, così come si riflette anche in quest’ultimo libro recentemente
edito da Bompiani, Grandi problemi risolti in piccoli spazi, appartiene
all’area delle filosofie che hanno memoria di una originaria
destinazione sapienziale del pensiero filosofico.
Anche in
quest’opera, che dà seguito alla Trilogia sull’essenzialismo, Giametta
dimostra un’acuta sensibilità nei confronti delle domande ultime. La
questione che sovrasta tute le altre è: chi è Dio? Dio è solo il bene,
come afferma Papa Francesco? Secondo Giametta in Dio sono contenuti sia
il bene sia il male. Ma il male si sviluppa oltre Dio. Il male ha
un’ineludibile autonoma consistenza. Esso è deposto nella natura
naturata, quella che deriva da Dio e che è scaturigine della finitezza e
dunque dell’alea angosciosa che avvolge la nostra esistenza, ma anche
dei nostri entusiasmi, delle nostre passioni.
Non è il
cristianesimo, oramai obsoleto agli occhi di Giametta, a poter fornire
una risposta ai problemi posti dalla condizione umana. E neppure lo
scetticismo. Dobbiamo piuttosto maturare un’adeguata consapevolezza
circa la pienezza possibile dell’umano nella sua condizione finita.