il manifesto 25.1.18
Il poeta Gefen: «Ahed Tamimi come Anne Frank»
Israele.
I versi postati lunedì su Instagram da Johonatan Gefen a difesa della
ragazza palestinese hanno mandato su tutte le furie il ministro della
difesa Lieberman che ha ordinato alla radio militare di "bannare" il
poeta di sinistra da sempre contro l'establishment politico e militare
di Michele Giorgio
GERUSALEMME
«Ahed Tamimi/Con i capelli rossi/Come Davide che ha schiaffeggiato
Golia/Sarai menzionata nella stessa riga/Come Giovanna d’Arco, Hannah
Szenes e Anne Frank».
Questi e gli altri versi della poesia
postata lunedì su Instagram e dedicata alla 17enne palestinese Ahed
Tamimi, sotto processo per aver schiaffeggiato due soldati a Nabi Saleh,
sono costati al poeta e drammaturgo israeliano 70enne Yohonatan Gefen
la scomunica senza appello del ministro della difesa Avigdor Lieberman.
Aver
posto Ahed Tamimi sullo stesso piano di Anne Frank, la ragazza ebrea
morta a Bergen-Belsen divenuta un simbolo della Shoah, è apparso come un
sacrilegio a Lieberman che ha ordinato a Shimon Elkabetz, comandante di
Galei Tzahal, la radio militare israeliana, di vietare altre interviste
a Gefen e la messa in onda di programmi culturali con le sue poesie.
Il
vulcanico ministro della difesa, esponente del nazionalismo più
viscerale, ha «raccomandato» a tutti i mezzi d’informazione di seguire
il suo «suggerimento». «Lo Stato di Israele non dove offrire un
palcoscenico a un ubriacone che paragona una ragazza che è stata uccisa
nell’Olocausto e un’eroina che ha combattuto il regime nazista, ad Ahed
Tamimi, la ‘bambolina’ che ha attaccato un soldato», ha scritto
Lieberman su Facebook, aggiungendo che il palco adeguato a Geffen è solo
Al-Manar, la tv libanese che fa capo al movimento Hezbollah. Lieberman
peraltro è andato su tutte le furie quando il consigliuere legale dello
Stato, Avichai Mendelblit ha chiarito che il ministro della difesa non
ha l’autorità per decidere cosa mandare o non mandare in onda dalle
frequenze della radio militare.
Esponente più del post-sionismo
che dell’antisionismo (ampiamente minoritario) in Israele, Gefen è una
icona della cultura pop sin dagli anni Settanta. Le sue opere, le sue
poesie e i suoi romanzi hanno spesso preso di mira l’establishment
politico e il militarismo. Gefen non esita a definire pubblicamente il
premier Benyamin Netanyahu un «razzista. Nel 2015 fu aggredito sotto la
sua abitazione perché «traditore di sinistra». Gefen è noto anche come
padre della rock star locale Aviv Gefen e della regista Shira Gefen,
sposata con lo scrittore Etgar Keret.
Ora è preso di mira per aver
difeso con coraggio la palestinese Ahed Tamimi, rea di aver “umiliato”
l’esercito israeliano prendendo a schiaffi due soldati. Coraggio che non
hanno mostrato sino ad oggi Amos Oz, Meir Shalev, David Grosman, A.B.
Yehoshua, e altri famosi scrittori e poeti israeliani, pronti a firmare
un appello contro la deportazione dei richiedenti asilo eritrei e
sudanesi ma non a spendere una parola contro la detenzione di una
ragazzina palestinese che rischia una condanna a diversi anni di carcere
per un reato che in Europa verrebbe punito con una semplice ammenda.
Lo
scorso 17 gennaio i giudici militari hanno deciso che Ahed Tamimi
resterà in carcere – come la madre Nariman arrestata per aver postato in
rete la scena dei due soldati presi a schiaffi – per tutta la durata
del processo che riprenderà il 31 gennaio, proprio nel giorno del
17esimo compleanno della ragazza palestinese.