martedì 16 gennaio 2018

Il Fatto 16.1.17
Fontana pieno di razzismo: “Noi bianchi siamo a rischio”
Lombardia - Il candidato del centrodestra, scelto anche da Berlusconi perché “leghista moderato”, si scaglia contro l’invasione degli immigrati a Radio Padania
Fontana pieno di razzismo: “Noi bianchi siamo a rischio”
di Lorenzo Giarelli


“Non possiamo accettarli tutti”, “la nostra razza bianca deve continuare ad esistere”. Parola di Attilio Fontana, ex sindaco di Varese e candidato del centrodestra alla presidenza della Regione Lombardia alle elezioni del 4 marzo. Lo scivolone arriva domenica mattina durante un’intervista rilasciata alla trasmissione “Sulla strada della libertà”, condotta da Roberto Maggi su Radio Padania. A precisa domanda sulla gestione dei migranti, Fontana risponde: “Dire che dobbiamo accoglierli tutti è un discorso demagogico di fronte al quale dobbiamo ribellarci”. E poi la frase incriminata: “Non è questione di essere fascisti o xenofobi, ma di essere logici. Dobbiamo fare delle scelte, dobbiamo decidere se la nostra etnia, la nostra razza bianca, la nostra società deve continuare ad esistere o deve essere cancellata”.
Nel corso dell’intervista Fontana arriva a paventare il rischio d’estinzione della società italiana: “Se dovessimo accettarli tutti (i migranti, ndr) vorrebbe dire che non ci saremmo più noi come realtà etnica, perché loro sono molti piu di noi e molto più determinati nell’occupare questo territorio”. E ancora: “Se la maggioranza degli italiani dovesse decidere che vogliamo auto-eliminarci, vorrà dire che quelli che non vogliono auto-eliminarsi se ne andranno da un’altra parte”.
Affermazioni che stridono con la descrizione di “leghista moderato” con cui Fontana era stato presentato, una settimana fa, per mettere insieme la coalizione di centrodestra. Fontana, 65 anni, iscritto alla Lega Nord dal lontano 1995 e già presidente dell’Anci Lombardia, si era detto “orgoglioso” che la scelta fosse ricaduta su di lui. I sondaggi di pochi giorni fa lo accreditavano in vantaggio di almeno 6 punti percentuali nei confronti del sindaco di Bergamo Giorgio Gori, che per altro è il candidato ufficiale della coalizione di centrosinistra già da ottobre e ha potuto quindi iniziare la campagna elettorale con almeno tre mesi d’anticipo rispetto al rivale. Difficile che lo scivolone sui migranti cambi qualcosa, ma dopo le polemiche di ieri Fontana è stato costretto a scusarsi e a fare parziale marcia indietro: “È stato un lapsus, un errore espressivo, intendevo dire che dobbiamo riorganizzare un’accoglienza diversa che rispetti la nostra storia, la nostra società. Ascoltando il mio discorso per intero si capiva cosa intendevo dire”.
Ma a quel punto è troppo tardi: il fuoco incrociato del centrosinistra e del Movimento 5 Stelle è già iniziato. “Credo che Attilio Fontana in questo caso abbia detto davvero quello che pensa sui migranti”, dice Gori intervenendo alla trasmissione #cartabianca su Rai3. “É un Salvini in giacca e cravatta – aggiunge – anzi, più un Borghezio che un Salvini”, dice il sindaco di Bergamo ricordando alcune uscite colorite dell’europarlamentare leghista, già condannato per aver apostrofato con parole discriminatorie l’ex ministro per l’Integrazione Cecile Kyenge, proprio durante un’intervista radiofonica.
All’attacco anche il candidato Premier dei 5 Stelle Luigi Di Maio, che durante un’intervista a Un giorno da pecora, su Radio Uno, ironizza sulla presunta natura moderata della coalizione di centrodestra: “Berlusconi dice che loro sono moderati e noi estremisti, ma dopo la frase di Fontana sulla razza bianca siamo sicuri che siano loro i moderati? Se loro sono moderati, allora io sono Gandhi”. Il centrodestra, invece, fa quadrato intorno al candidato. “Conosco Fontana da diverso tempo, è una persona seria e moderata, non un razzista, – assicura Mariastella Gelmini, coordinatore lombardo di Forza Italia – si è trattato di una frase infelice della quale si è già scusato”. Matteo Salvini rincara la dose, riprendendo gli argomenti di Fontana: “Siamo sotto attacco, sono a rischio la nostra cultura, società, tradizioni, modo di vivere. É in corso un’invasione”.