Il Fatto 16.1.17
Fontana pieno di razzismo: “Noi bianchi siamo a rischio”
Lombardia
- Il candidato del centrodestra, scelto anche da Berlusconi perché
“leghista moderato”, si scaglia contro l’invasione degli immigrati a
Radio Padania
Fontana pieno di razzismo: “Noi bianchi siamo a rischio”
di Lorenzo Giarelli
“Non
possiamo accettarli tutti”, “la nostra razza bianca deve continuare ad
esistere”. Parola di Attilio Fontana, ex sindaco di Varese e candidato
del centrodestra alla presidenza della Regione Lombardia alle elezioni
del 4 marzo. Lo scivolone arriva domenica mattina durante un’intervista
rilasciata alla trasmissione “Sulla strada della libertà”, condotta da
Roberto Maggi su Radio Padania. A precisa domanda sulla gestione dei
migranti, Fontana risponde: “Dire che dobbiamo accoglierli tutti è un
discorso demagogico di fronte al quale dobbiamo ribellarci”. E poi la
frase incriminata: “Non è questione di essere fascisti o xenofobi, ma di
essere logici. Dobbiamo fare delle scelte, dobbiamo decidere se la
nostra etnia, la nostra razza bianca, la nostra società deve continuare
ad esistere o deve essere cancellata”.
Nel corso dell’intervista
Fontana arriva a paventare il rischio d’estinzione della società
italiana: “Se dovessimo accettarli tutti (i migranti, ndr) vorrebbe dire
che non ci saremmo più noi come realtà etnica, perché loro sono molti
piu di noi e molto più determinati nell’occupare questo territorio”. E
ancora: “Se la maggioranza degli italiani dovesse decidere che vogliamo
auto-eliminarci, vorrà dire che quelli che non vogliono auto-eliminarsi
se ne andranno da un’altra parte”.
Affermazioni che stridono con
la descrizione di “leghista moderato” con cui Fontana era stato
presentato, una settimana fa, per mettere insieme la coalizione di
centrodestra. Fontana, 65 anni, iscritto alla Lega Nord dal lontano 1995
e già presidente dell’Anci Lombardia, si era detto “orgoglioso” che la
scelta fosse ricaduta su di lui. I sondaggi di pochi giorni fa lo
accreditavano in vantaggio di almeno 6 punti percentuali nei confronti
del sindaco di Bergamo Giorgio Gori, che per altro è il candidato
ufficiale della coalizione di centrosinistra già da ottobre e ha potuto
quindi iniziare la campagna elettorale con almeno tre mesi d’anticipo
rispetto al rivale. Difficile che lo scivolone sui migranti cambi
qualcosa, ma dopo le polemiche di ieri Fontana è stato costretto a
scusarsi e a fare parziale marcia indietro: “È stato un lapsus, un
errore espressivo, intendevo dire che dobbiamo riorganizzare
un’accoglienza diversa che rispetti la nostra storia, la nostra società.
Ascoltando il mio discorso per intero si capiva cosa intendevo dire”.
Ma
a quel punto è troppo tardi: il fuoco incrociato del centrosinistra e
del Movimento 5 Stelle è già iniziato. “Credo che Attilio Fontana in
questo caso abbia detto davvero quello che pensa sui migranti”, dice
Gori intervenendo alla trasmissione #cartabianca su Rai3. “É un Salvini
in giacca e cravatta – aggiunge – anzi, più un Borghezio che un
Salvini”, dice il sindaco di Bergamo ricordando alcune uscite colorite
dell’europarlamentare leghista, già condannato per aver apostrofato con
parole discriminatorie l’ex ministro per l’Integrazione Cecile Kyenge,
proprio durante un’intervista radiofonica.
All’attacco anche il
candidato Premier dei 5 Stelle Luigi Di Maio, che durante un’intervista a
Un giorno da pecora, su Radio Uno, ironizza sulla presunta natura
moderata della coalizione di centrodestra: “Berlusconi dice che loro
sono moderati e noi estremisti, ma dopo la frase di Fontana sulla razza
bianca siamo sicuri che siano loro i moderati? Se loro sono moderati,
allora io sono Gandhi”. Il centrodestra, invece, fa quadrato intorno al
candidato. “Conosco Fontana da diverso tempo, è una persona seria e
moderata, non un razzista, – assicura Mariastella Gelmini, coordinatore
lombardo di Forza Italia – si è trattato di una frase infelice della
quale si è già scusato”. Matteo Salvini rincara la dose, riprendendo gli
argomenti di Fontana: “Siamo sotto attacco, sono a rischio la nostra
cultura, società, tradizioni, modo di vivere. É in corso un’invasione”.