Il Fatto 16.1.18
Siena
Mps, pubblicate le email Rossi-Viola: assolti la moglie e il giornalista del Fatto
Suicidio - Vecchi era accusato di aver violato la privacy dell’ex Ad
Assolti
“perché il fatto non sussiste”, la vedova di David Rossi, Antonella
Tognazzi, e il giornalista del Fatto Quotidiano, Davide Vecchi. Dopo due
anni di udienze si chiude così l’unico processo celebrato a Siena e
collegato alla tragica e ancora oggi misteriosa morte del manager Mps,
David Rossi, avvenuta la sera del 6 marzo 2013.
Tognazzi e Vecchi
erano stati indagati e rinviati a giudizio d’ufficio dalla Procura
perché ritenuti responsabili della violazione della privacy di Fabrizio
Viola, all’epoca Amministratore Delegato di Mps, senza che né
quest’ultimo né la banca avessero mai sporto querela o si fossero
costituiti parte civile nel processo.
Il 5 luglio 2013 Vecchi
pubblicò sul Fatto Quotidiano lo scambio di email tra Rossi e Viola,
svelando che due giorni prima di morire, David aveva chiesto aiuto
all’amministratore delegato della banca.
Nonostante Vecchi abbia
avvisato e interpellato Viola prima della pubblicazione dell’articolo,
la Procura di Siena lo ha trascinato a processo ipotizzando addirittura
di avere agito in concorso con Antonella Tognazzi. L’accusa nei
confronti della vedova Rossi è umanamente infamante più che penalmente
rilevante: avere consegnato al giornalista le email per ricattare la
banca e speculare così sulla scomparsa del marito.
Ieri il giudice
monocratico Alessio Innocenti ha stabilito che né Vecchi né Tognazzi
hanno commesso alcun reato. “La sentenza, al di là delle motivazioni che
leggeremo con grande attenzione, ha riconosciuto la bontà del lavoro
fatto dal giornalista, escludendo che si sia prestato, come gli era
stato contestato, a fare gli interessi di singoli”, ha commentato
l’avvocato Caterina Malavenda difensore di Vecchi. “Si tratta, dunque,
della conferma di un principio di civiltà giuridica e del diritto degli
organi di informazione di diffondere tutte le notizie che ritengono
rilevanti, nel rispetto dei soggetti coinvolti, ma senza chiedere il
permesso a nessuno”.
Alessandro Bonasera e Emiliano Ciufegni,
legali di Antonella Tognazzi, si sono detti “pienamente soddisfatti
dell’esito, seppure l’innocenza degli imputati fosse palese sin da
subito. È stata una vittoria ma anche una liberazione, testimoniata
dalle lacrime di gioia di Antonella”.
Il giudice si è riservato il deposito della motivazione della sentenza in novanta giorni.