Corriere 25.1.18
Il no di Sgreccia «Una minaccia per il futuro dell’umanità»
di Gian Guido Vecchi
CITTÀ
DEL VATICANO «Visto com’è andata a finire con la pecora Dolly,
invecchiata precocemente dopo pochi mesi e poi uccisa per non farla
soffrire, poveretta, si sperava che nessuno tornasse a tentare una cosa
simile…».
Il cardinale Elio Sgreccia ha la voce incrinata di chi
cerca, invano, di trattenere lo sconcerto. Presidente emerito della
pontificia Accademia per la vita, è tra i massimi bioeticisti della
Chiesa, autore di un «Manuale di bioetica» divenuto un classico del
pensiero cattolico. Fu lui a guidare la ricerca per la stesura della
«Dignitas Personae», l’istruzione di riferimento in tema di bioetica
della Congregazione per la Dottrina della Fede. Un documento firmato nel
2008 dal prefetto William Levada e dal segretario Luis Ladaria,
nominato l’anno scorso da Francesco alla guida del Sant’Uffizio.
Eminenza, che cosa la preoccupa?
«La
volontà che sta dietro una ricerca simile. Ci vedo una minaccia per il
futuro dell’umanità. Prima la pecora, poi la scimmia… Pare il tentativo
di avvicinarsi all’uomo, come fosse un penultimo passo. Una prospettiva
che la Chiesa, naturalmente, non potrà mai approvare».
Ne parla come fosse l’Homunculus del «Faust» di Goethe…
«Ecco,
appunto. Se si vuole giocare con il creato devastando i livelli
metafisici… Perché voler clonare una scimmia? Qual è il motivo? Vogliono
riprodurre carne? Finti uomini? Questo mi fa sospettare…».
Che intende per sconvolgimento dei «livelli metafisici»?
«Il
tentativo di cancellare la differenza ontologica tra l’uomo e gli
animali. Dietro la volontà di clonare una scimmia si può nascondere una
tendenza già emersa in altri settori di ricerca, quella di portare
l’uomo verso la scimmia e la scimmia verso l’uomo e infine considerare
la scimmia uguale all’uomo».
Ma non potrebbe essere, più semplicemente, un passo avanti straordinario dal punto di vista medico?
«Se
si vuole fare ricerca biologica o medica non c’è bisogno di sconvolgere
l’ordine naturale. Del resto, anche nell’istruzione della Congregazione
per la Dottrina della Fede, si spiega che la distinzione tra clonazione
riproduttiva e clonazione terapeutica è insostenibile».
Cosa pensa la Chiesa della clonazione animale?
«Al
contrario della ipotesi di clonazione umana, sulla quale la Chiesa non
può che esprimere la sua condanna più totale e ferma, sulla clonazione
animale il magistero non ha finora espresso una condanna esplicita,
ufficiale. Si è lasciato il tema alla valutazione degli scienziati
responsabili. Comunque questa tendenza non deve essere solo un problema
della Chiesa».
In che senso?
«Per un credente è
inaccettabile. Ma una simile manipolazione profonda dovrebbe essere
sentita da tutti come una minaccia alla persona umana, il tentativo di
degradare la sua dignità».