Corriere 19.1.18
«L’obiettivo? La Rivoluzione d’ottobre»
di Giuseppe Alberto Falci
«Vogliamo
realizzare il programma della Rivoluzione d’Ottobre». Non scherza Marco
Ferrando, portavoce del partito dei comunisti dei lavoratori e oggi
regista della lista «Per una sinistra rivoluzionaria», quando scandisce
queste parole.
Ferrando, nel 2018 cosa significa realizzare quel programma?
«Significa mettere in discussione il sistema capitalistico».
Come?
«Ad
esempio, con una ripartizione del lavoro fra tutti attraverso la
riduzione progressiva dell’orario di lavoro a parità di paga».
Ce la farete a raggiungere il 3%, la soglia di accesso al prossimo Parlamento?
«Non
abbiamo una percentuale obiettivo. Il nostro obiettivo è sviluppare la
coscienza dei lavoratori e dei giovani attorno alla necessità di una
rivoluzione sociale e di un governo dei lavoratori».
Non correte il rischio di essere una lista di testimonianza?
«Paradossalmente
tutte le altre liste di sinistra sono testimonianza passiva della
realtà del capitalismo cui si sono adattate e a cui hanno capitolato».
Si riferisce al Pd?
«Ma
no. Il Pd si offenderebbe se lo si chiamasse di sinistra. Il Pd ormai è
il partito di Marchionne. Nemmeno Berlusconi riuscì nell’impresa di
abolire l’articolo 18».
E allora a chi si riferisce?
«A
Liberi e Uguali e Potere al Popolo, dentro cui c’è Rifondazione
comunista. Ecco, queste sinistre hanno distrutto la credibilità della
sinistra italiana».