Corriere 18.1.18
Web e social: il ritorno di Gabanelli
di Alessandro Fulloni
Video
di 3 minuti, essenziali e asciutti, su Corriere.it. Milena Gabanelli
riparte lunedì dal Corriere della Sera , dai social e dall’online con
una striscia web: numeri e dati per spiegare argomenti complessi in
pochi minuti. La rubrica si chiama «Dataroom» e inizia il 22 gennaio.
«Riparto
dal Corriere della Sera , dai social e dall’ online con una striscia
pensata apposta: vale a dire un racconto complesso, tradotto in numeri,
illustrato in tre minuti. Dal 22 gennaio». Un video di 30 secondi,
essenziale e asciutto, su Corriere.it inquadra Milena Gabanelli che
spiega la sua nuova sfida giornalistica. Si chiama «Dataroom », una
rubrica, anzi una videostriscia, che quattro volte alla settimana
comparirà sul nostro sito, inchieste di 180 secondi che affronteranno
temi che riguardano chiunque: dall’«industria» della contraffazione sul
web (sarà il primo approfondimento) a come scegliere il corso di studi
più indicato per il lavoro. Sino ai danni — «in corso, ma non si vedono»
— provocati dai test nucleari del leader nordcoreano Kim Jong-un. La
novità è che Dataroom sarà pensata per il web, rimbalzando poi sulle
pagine di carta del Corriere .
Che una firma e un volto celebre
del giornalismo d’inchiesta si confronti con i risvolti della scomoda
navigazione dell’ online succede già, ma non in Italia. Milena
Gabanelli, 63 anni, che nel 1997 su RaiTre ha inventato «R eport »,
trasmissione spartiacque nell’informazione investigativa, elenca alcune
esperienze: «C’è FT View di Robert Armstrong sul Financial Times , ci
sono le analisi di Five Thirty Eight di Nate Silver, le inchieste della
Zeit online , c’è Quartz e il Visual Journalism data projects della Bbc
». Quello che stavolta c’è in più rispetto all’estero, «è che è un
prodotto informativo “pensato” per i social». Una volta alla settimana,
infatti, il pezzo sarà nativo su Facebook: la videoinchiesta comparirà
prima sul social — sul profilo «Dataroom di Milena Gabanelli» — per poi
approdare su Corriere.it .
«Ho deciso di uscire dal grande schermo
per entrare in uno più piccolo, ma molto più vivo e più trafficato —
spiega la giornalista — utilizzato da una popolazione che conosco meno e
con la quale voglio confrontarmi. Lascerò una specie di area protetta,
con dei fedeli telespettatori, per esporre le viscere in un confronto
che può essere molto brutale». L’approccio, però, sarà sempre lo stesso,
«quello di tanti anni di giornalismo d’inchiesta tv, grazie al quale
spero di aumentare la consapevolezza di quel che succede intorno a noi.
Anche la mia. Un video completo di tre minuti, oltre al testo, andrà
all’estrema sintesi ma senza semplificare troppo, dando la possibilità
al lettore di trovare i rimandi per le fonti . Era quello che avrei
voluto fare in Rai , ma non è stato possibile, e non ho mai capito
perché».
Social e web sono anche l’ambiente preferito delle fake
news, «riguardo le quali penso questo: troppo facile passare il tempo a
parlare di notizie false, più utile ed efficace utilizzare il tempo per
cercare e verificare quelle vere. Il nostro nemico è la fretta, la
mancanza di tempo… Che combatteremo con le armi dell’inchiesta e del
data journalism». Si parte lunedì mattina, su Corriere.it .