mercoledì 17 gennaio 2018

Corriere 17.1.18
Il vero senso di quella parola nell’articolo 3
di Paolo Fallai


D opo aver insanguinato la nostra civiltà per secoli, la parola «razza» continua ad essere usata con sconcertante superficialità, molto al di là delle polemiche politiche. Da decenni gli antropologi, che studiano l’uomo dal punto di vista biologico, sociale e culturale, si sgolano per ripeterci che il concetto stesso di «razza» non ha più alcun valore scientifico: gli esseri umani condividono il 99,9% del patrimonio genetico. Gianfranco Biondi e Olga Rickards, ci hanno scritto un libro fondamentale ( L’errore della razza , Carocci, 2011). Nel 2014, dopo l’ennesima campagna di polemiche «razziste», l’Assemblea nazionale francese approvò l’eliminazione della parola «razza» dalla Costituzione e da ogni altro documento pubblico. Gli antropologi italiani ci provarono anche a Roma: Biondi e Rickards scrissero una lettera aperta alle alte cariche dello Stato (su scienzainrete.it ), chiedendo di eliminare il termine dalla Carta e dai documenti amministrativi. Come è noto l’articolo 3 della nostra Costituzione recita: «Tutti i cittadini hanno pari dignità sociale e sono eguali davanti alla legge, senza distinzione di sesso, di razza, di lingua, di religione, di opinioni politiche, di condizioni personali e sociali». Con tutta evidenza, i costituenti citarono la razza per ragioni anti discriminatorie, in un’epoca in cui essa, tuttavia, aveva ancora una certa vitalità scientifica. Che da molto tempo non ha più. Pochi mesi dopo su l a Lettura del Corriere altri due importanti antropologi Adriano Favole e Stefano Allovio, rilanciarono il dibattito, pur con tutto il pessimismo del caso: «L’operazione, assai improbabile nel clima politico attuale, sarebbe simbolicamente molto forte come presa di posizione contro ogni forma di razzismo, xenofobia e discriminazione», denunciando la pericolosa assenza nella scuola di un’azione culturale e formativa sui reali motivi di differenze e somiglianze tra società e culture. A quella richiesta nessuno ha mai risposto. Quel vuoto non è mai stato colmato.