Republica 13.11.17
Chiara Gamberale
“È una legge da rivedere Pochi sei mesi per denunciare”
di Carlo Moretti
ROMA.
«Prima di stasera non sapevo che ci sono solo sei mesi per denunciare
una violenza sessuale: è una legge da rivedere assolutamente ». La
scrittrice Chiara Gamberale ha appena finito di seguire il servizio
delle Iene,
e nonostante sia molto turbata per le denunce delle
ragazze, «molto più dettagliate e pesanti di quelle del servizio
precedente», ha un pensiero per le altre due ragazze vittime incolpevoli
di questa vicenda. «Conosco Claudia, la moglie di Brizzi, penso alla
loro bambina di un anno, per questo forse la sento più vicina e faccio
riflessioni più sul piano umano che giudiziario e mi chiedo: ma nessuno
tutela anche questa ragazza? Questa moglie e questa figlia, forse una
riflessione su di loro dovremmo farla. Come tutti mi sono fatta una
idea, ma c’è qualcosa che non torna fino in fondo, è un materiale
talmente delicato».
Nell’incertezza degli eventi, non si dovrebbe denunciare?
«Mi
piacerebbe sapere quante di queste molestie siano avvenute prima di sei
mesi fa. Perché io prima di stasera mi dicevo che forse bisognerebbe
andare in Procura a denunciare invece che alle Iene, poi però pensi al
limite dei sei mesi per la denuncia della violenza e allora forse quelle
che hanno subito molto tempo prima del limite utilizzano il canale di
denuncia che gli viene offerto».
Ci sono anche voci che difendono Brizzi, quelle di Nancy Brilli e Cristiana Capotondi.
«Fossero
rimaste vittime anche loro e lo avessero denunciato, si potrebbe
parlare di malattia, ma hanno parlato solo aspiranti attrici: allora
davvero sarebbe un caso di abuso di potere, ancora più odioso».
Brizzi ha avuto un pensiero per la moglie: “Proteggetela”.
«Anch’io
sono figlia di un errore giudiziario, mio padre nel ‘93 è stato il
grande errore di Mani Pulite, un caso che poi si è risolto in nulla. So
bene cosa significa venire investiti dalla gogna mediatica, per questo
vorrei lasciar parlare le parti. Spero intervenga la giustizia ma spero
anche che poi i risultati avranno lo stesso spazio dell’accusa.
Qualunque sia l’esito».
Conosco la gogna mediatica vorrei che parlassero tutte le parti in causa
La scrittrice Chiara Gamberale