Il Fatto 13.11.17
Fausto Brizzi, dieci attrici lo accusano: “Sesso ai provini”
Il racconto delle ragazze corrisponde in molti punti. Gli autori del programma: “Denunce anche a carico di altri”
di Stefano Caselli
Era
nell’aria, la voce tra gli addetti ai lavori circolava da giorni e se
ne è avuta praticamente la certezza sabato direttamente dalle parole
dell’interessato che respingeva ogni accusa: “Mai e poi mai, nella mia
vita, ho avuti rapporti non consenzienti e condivisi”.
Ma la
portata delle accuse al regista Fausto Brizzi, raccolte da Le Iene e
andate in onda ieri sera, andrebbe ben oltre la molestia. In un caso
almeno – se è vero il racconto di una delle dieci attrici che hanno
accettato di fare nome e cognome – gli estremi dello stupro ci sarebbero
eccome: “Indossavo pantaloni stretti – racconta fra lacrime e
singhiozzi – e la mutanda è scesa con loro. Mi sono detta, oddio ma che
sta facendo, lui era ingestibile… Cercavo di spostarlo con la spalla ma
niente, continuava a tenermi con la mano stretta sul collo… è successo
tutto in un attimo… Poi mi ha penetrata, ero immobilizzata, non capivo
più niente. Poi la scena è finita. L’ho guardato in faccia e gli ho
detto: Divertito? Ho preso e me ne sono andata. Sono stata stupida – e
qui il pianto è a dirotto – me la sono cercata, una ragazza normale se
ne sarebbe fregata di tutto questo, quindi è colpa mia. Tutte quelle
ragazze che pur di apparire fanno le troie… ma io non sono così”.
Soltanto
una delle dieci intervistate ammette la violenza sessuale fino alla
penetrazione, ma tutte le altre raccontano di aver subito tentativi
anche violenti di molestia: “Ce l’aveva in mano, io ero nuda, ha cercato
con la forza di aprirmi le gambe”. In un paio di casi il regista
sarebbe rimasto completamente nudo e si sarebbe masturbato davanti alle
ragazze.
Il copione, stando ai dieci racconti, era sempre lo
stesso. Fausto Brizzi invitava nella sua casa-studio (le descrizioni
dell’arredamento corrispondono tutte) le ragazze per i “provini”. A
volte Brizzi avrebbe tentato l’approccio con la tecnica del massaggio
rilassante, altre – più spesso – chiedendo alle ospiti di improvvisare
delle scene “d’amore” per poi approfittarne: “‘Voleva una scena erotica e
sentimentale: ‘Sempre recitata?’ gli ho chiesto – racconta una ragazza –
‘No’, ha risposto, ‘Se il regista è realista ha bisogno della vera
scena di sesso’. Un attimo dopo era completamente nudo”.
Una scena
che raccontano in molte. Come i baci, le mani nelle mutande, i
tentativi di farsi masturbare e simili. “Mi ha spogliata, mi ha spinta
sul letto, è diventato un mostro, gli occhi rossi, le vene del collo
gonfie…”.
Non mancano tuttavia le ragazze che hanno avuto la forza
– e il coraggio – di prendere ed andarsene, non prima però di aver
subito pesanti tentativi di molestia. Quelle che hanno avuto meno forza,
purtroppo, non solo si portano dentro il trauma e l’umiliazione (“Non
riuscivo più a guidare, mi sentivo stuprata, ero sconvolta, piangevo
come una bambina, mi sentivo una puttana. Fin quando non lo vivi non lo
puoi capire”), ma anche l’amarezza di non aver avuto il coraggio di
denunciare subito: “L’ho raccontato a mia madre – ricorda una di loro –.
Lei è andata su tutte le furie, mi ha chiesto cosa avremmo potuto fare.
Le ho risposto che non avremmo avuto la forza, anche economica, di
sostenere un processo”. Un’altra ricorda di averne parlato con alcuni
“addetti ai lavori”: “Mi hanno consigliato di tacere”.
Le Iene,
come dimostra il servizio di Dino Giarrusso, hanno tentato ripetutamente
di contattare il regista, sia la telefono che nella casa studio.
Invano. Ed è una storia che potrebbe essere soltanto all’inizio: “Stiamo
ricevendo decine e decine di segnalazioni – rivela Giarrusso – in molte
si fa il nome di Brizzi, ma i molestatori nel mondo del cinema sono
molti di più”. Appuntamento alle prossime puntate.