sabato 4 novembre 2017

Repubblica 4.11.17
Forza Nuova Holding
Nel dossier del Ros, affari con i russi e relazioni in Vaticano
Fiore e i camerati-prestanome dietro agli affari dei “patrioti”
Nell’inchiesta sui pestaggi dei bengalesi e l’indottrinamento di giovani emergono dettagli delle attività economiche dei neofascisti
Federica Angeli e Giuseppe Scarpa

Roberto Fiore è uno dei fondatori di Forza Nuova insieme al cantautore Massimo Morsello Fiore fu anche uno dei fondatori di Terza Posizione: condannato per associazione sovversiva e banda armata nel 1985
I viaggi in Crimea e gli accordi con il nuovo governo Contatti con il Vaticano per nuovi laboratori dentistici Il ruolo di simpatizzanti di Fn nominati amministratori di una società di lavanderie che fattura diversi milioni di euro

ROMA. Mentre Forza Nuova scatena le periferie in nome della difesa degli italiani poveri, i vertici del partito muovono milioni di euro e spostano i giovani militanti come pedine all’interno di un carosello di società. Un business certificato da una delicata informativa del Ros consegnata al pm della procura di Roma Sergio Colaiocco. «L’utilizzo di cooperative sociali e società di capitali evidenziano la partecipazione agli incarichi societari (in Italia e all’estero) di soggetti gravitanti nell’ambito di Forza Nuova, che assolvono evidenti mansioni di prestanome, fornendo così una copertura a chi ha di fatto il controllo del complesso societario-finanziario».
IL BUSINESS
Ruotano milioni di euro attorno alla Act Comunication, di cui è la testa di legno il militante di Fn Gabriele Masci. Un business costruito sulla vendita di materiale informatico che in poco tempo cresce a dismisura. Per questo arriva una segnalazione alla Banca D’Italia: «Accertamenti effettuati presso l’Uif della Banca d’Italia consentivano di verificare come a carico della Act Comunication fosse stata elevata segnalazione di operazioni sospette». La motivazione: movimentazioni anomale che «lasciano supporre intenti dissimulatori presumibilmente finalizzati a frodi fiscali». Non solo società ma anche cooperative sociali e Compro oro nell’affaire dei leader di Forza Nuova. «Per quanto riguarda le attività Compro oro — scrivono gli inquirenti — riferibili a Luca Mancinotti queste fanno registrare significativi introiti ». Mancinotti è un militante di lungo corso in Fn, ex sediario di papa Benedetto XVI con precedenti di polizia giudiziaria per contraffazione di opere d’arte, associazione a delinquere, truffa e ricettazione. Quanto alle cooperative sociali è Giovanni Maria Camillacci, esponente di rilievo del movimento di destra, il regista occulto di attività per la cura del verde e del giardinaggio che le intesta a prestanomi del club forzanovista. Ma Camillacci è soprattutto il re delle cliniche dentali, sotto il marchio Blu Dental Clinique Italia, che ha aperto due cliniche a Roma e una a Latina col progetto di inaugurarne un’altra a New York. Socio ombra di Camillacci un altro giovane militante, Alessio Costantini, coordinatore romano della sede storica di Fn.
LA RETE DI PRESTANOME
Roberto Fiore dispone dei militanti del partito come vuole. Li sposta come pedine, gli intesta società e conti correnti.
«Fiore mi sta mettendo in mezzo a delle società senza dirmi un c... — spiega Matteo Stella 28 anni, militante di Fn ad un altro esponente, Roberto Benignetti, in una conversazione intercettata dal Ros nel 2014 — io vorrei sapere qualcosa, vuole aprire un conto a nome mio in Inghilterra guarda ti prego (…) io non so che fare». «I timori espressi da Stella — scrivono i carabinieri — trovavano conferma perché quest’ultimo risultava, dal 2 marzo 2014, rivestire le cariche nella UK Privilege Ltd». Stella non è l’unico a rivestire ruoli di vertice nelle società senza avere uno straccio di competenza. Stessa cosa per Roberto Masci, amministratore unico della Act Comunication srl e amministratore della Fresh Wash Srl che gestisce una lavanderia a Roma. Con l’Act Comunication Masci gestisce milioni di euro in entrata e in uscita eppure «non è in grado di riferire alla dipendente di banca Fineco le motivazioni commerciali alla base dei trasferimenti di denaro in favore di un’altra società», sostiene il Ros.
«Anche Alessio Costantini — raccontano le carte — confermava come fosse noto che la figura di Masci non equivalesse a quella di un amministratore di società bensì a quella di factotum per estemporanee esigenze». Infatti, nella conversazione intercettata nel novembre 2014 Costantini «riferiva a Masci che doveva fare da autista a Toni Brandi dell’associazione pro-vita, pro-life, aggiungendo: quello con cui siamo andati a Mosca, che ci finanzia».
I CORSI AL VATICANO
«Bluedental nelle strutture dello Stato Pontificio». Alla sete di entrare in ogni consesso per allargare le maglie dei propri affari e consolidare le proprie società non poteva sfuggire il Vaticano. Per questo Camillacci chiede a Mancinotti, «accreditato nelle sedi ecclesiastiche» di farsi promotore presso le autorità vaticane per tenere dei corsi di formazione. Il coordinatore romano viene rassicurato «adesso sto andando da Monsignor Camaldo, sto prendendo i bignè di San Giuseppe anche se oggi so’ le ceneri, però gliele porto lo stesso». Monsignor Camaldo, che tra loro chiamavano anche don Franco, era secondo i forzanovisti il grimaldello per accreditarsi al Vaticano. Il prelato, secondo il Ros, era «Don Francesco Camaldo, fino al 1997 segretario particolare del cardinal Ugo Poletti, ad oggi (2015, ndr) prelato d’onore di Sua Santità, nonché decano dei cerimonieri pontifici».
I RAPPORTI CON RUSSIA E CRIMEA
Anche la questione russa e i nuovi equilibri europei suscitano l’attenzione del gruppo di estrema destra. Camillacci, in una conversazione discute dei «rapporti crescenti del leader di Fn Fiore con altri politici russi». Ma «Salvini ci ha fregato i contatti con la Russia», si rammaricano i forzanovisti al cellulare, «era il cavallo nostro». La necessità di intessere rapporti «di tipo economico/commerciale — sottolineano gli inquirenti — in particolare per la produzione di vino», risultava vitale per i nuovi scenari creatisi in Crimea. Il conflitto ucraino veniva inquadrato «meramente in chiave utilitaristica» con l’unico obiettivo di sfruttare la precaria situazione governativa e incunearsi nei centri di potere per ricavarne benefici economici. Sempre nel 2014 con un’amica Camillacci parlando dell’imminente viaggio in Crimea insieme a Fiore per un incontro col ministro dell’Agricoltura dice che andrà «per fare una cosa coi russi, per cercare di prendere la cittadinanza del nuovo governo della Crimea: il governatore è un amico di amici».