Repubblica 30.11.17
L’inchiesta
Le nuove destre
L’avanzata della galassia nera
Ci sono i cani sciolti e quelli che puntano al Parlamento
Viaggio tra i volti e le parole d’ordine di una realtà che continua a crescere
di Paolo Berizzi
Ci
sono le nuove generazioni e i vecchi capi bastone che non se ne vanno
mai. Ci sono quelli che si mimetizzano e puntano al Parlamento e ci sono
quelli sempre e solo “di strada”: è lì, dicono, che bisogna stare.
Sventolando
la celtica che è di tutti, i martelli incrociati degli Hammerskin, la
bandiera con la svastica come hanno fatto prima del 28 ottobre i
fanatici di Rivolta Nazionale (appena nati da una costola di Militia,
avevano annunciato che loro, alla Marcia su Roma vietata dal Viminale,
ci sarebbero stati comunque), i 12 raggi del Sole nero dei nazisti
varesini Do.Ra., il simbolo SS (guardacaso) degli Skin4Skin.
La
strada da cui cacciare gli immigrati, i tossici, i «delinquenti». La
strada delle ronde per la sicurezza, dove si marcia contro il degrado e
per aiutare la «gente». Sono i “fratelli” camerati che schifano le
poltrone, che diffidano del sogno non più impossibile di entrare nelle
istituzioni: in Parlamento, dove «voleranno sedie e schiaffoni», per
dirla con il vicepresidente di CasaPound, Simone Di Stefano.
Ormai
un partito nazionale e istituzionale. Ma a destra dell’estrema destra
c’è tanto. Un magma in ebollizione al punto che anche per la Digos e gli
apparati dello Stato che lo studiano è difficile fissarne i confini.
L’unico dato certo è che le formazioni neofasciste (e neonaziste) sono
tornate da un pezzo, alzano il tiro e guadagnano consensi.
Si
allargano, e passano sempre più spesso all’azione. Non solo con la
propaganda sociale e “di sinistra”, Anche con atti intimidatori come a
Como. L’obiettivo è lo sdoganamento, e per alcuni è già arrivato. È
tornato persino il Veneto Fronte Skinheads. Facce nuove e vecchio odio.
Dalla provincia vicentina e dalla Verona nera al tentativo di sbarco in
Lombardia. Ma vediamole, le sigle dell’estrema destra 2.0. Capofila è
CasaPound Italia, 104 sedi da Nord a Sud: l’ultima inaugurata pochi
giorni fa a poche decine di metri da Acca Larentia. Erano un centro
sociale, poi i “fascisti del terzo millennio” sono diventati partito.
E
siccome la politica costa, hanno imparato in fretta a trovare una
sintesi tra militanza e affari (vedi i legami con il Front National
finanziato da Putin o le attività commerciali). Fatto il botto alle
ultime amministrative (rispetto al 2011 hanno quasi quadruplicato i
consensi con exploit come Lucca e Bolzano), puntano alle politiche:
«Stiamo arrivando», dicono in tv dove ormai vengono invitati.
«Basta
veti, siamo democratici», ha detto Di Stefano. Democratici, ma anche
fascisti (Cpi si rifà alla legislazione sociale del fascismo e al
Manifesto di Verona, costitutivo della Repubblica di Salò). Eppure il
giochino funziona. Le “tartarughe nere” in questi anni hanno
cannibalizzato il loro competitor: Forza Nuova. Fondato da due
terroristi neri, il più longevo tra i partiti post missini corre alle
elezioni dal ‘99 e dal 2008 ha sedi in tutte le regioni. Se alle urne i
numeri sono da prefisso telefonico, altrettanto poco esaltanti sono le
adesioni sul territorio. Per questo Fn, che si ispira alla Guardia di
ferro romena, uno dei più sanguinari movimenti antisemiti d’Europa, di
recente ha alzato l’asticella: la marcia su Roma (o dei “patrioti”) del 4
novembre, il manifesto stile Rsi con la donna bianca violentata da un
soldato nero. “Italia agli italiani”, è il mantra.
Cambiano pelle, i neofascisti.
Puntano
sull’associazionismo, sui pacchi alimentari, sugli aiuti agli
“indigenti”. Ogni gruppo ha diramazioni, onlus, cooperative che svolgono
attività “umanitarie”. Prendiamo Lealtà Azione, in ascesa al Nord.
Formalmente
un’associazione «di promozione sociale». I riferimenti? L’ex generale
delle SS Leon Degrelle e l’antisemita Cornelius Codreanu. I “lupi” di LA
hanno già un assessore: Andrea Arbizzoni, titolare dello Sport a Monza.
Lavorano pancia a terra, al Nord alleati con CasaPound, per presentarsi
alle regionali.
Il modello di quasi tutti sono i greci di Alba Dorata. Anche loro distribuivano pacchi alimentari.
Di
giorno. Di notte sprangavano gli immigrati. Poi sono entrati in
parlamento: 17 deputati. Capi e militanti sono stati ospiti di CasaPound
nella sede romana. Nel 2015 distribuivano insieme aiuti umanitari ad
Atene. Sono, con l’ungherese Jobbik, i partiti più solidi
dell’ultradestra europea.
Ma nel fascismo italiano c’è posto per
tutti, anche i reduci degli anni di piombo. Benché sciolta nel ‘76,
Avanguardia Nazionale è ancora viva. Ritrovi, convegni nostalgici.
Sempre
intorno a Stefano Delle Chiaie. Poi ci sono i caporioni con le loro
squadracce: Militia di Maurizio Boccacci, amico dell’ex Nar Carminati.
Un gruppo nazista. Così come alla propaganda hitleriana s’ispirano i
veronesi di Fortezza Europa: «Festung Europa» era, dal ‘42, l’Europa
continentale sotto il dominio nazista. Sono passati 75 anni.