Repubblica 2.11.17
La legge salva abusi, l’ultima follia della Sicilia
Il salvacondotto per i burocrati e la distrazione del governo
di Sergio Rizzo
IL
MESSAGGIO in codice è nella data stessa, l’11 agosto 2017. Perché
quello è il giorno successivo alle dimissioni del sindaco di Licata
Angelo Cambiano, sfiduciato dalla sua stessa maggioranza perché voleva
abbattere le costruzioni illegali.
Ma è anche, ironia della sorte,
il giorno in cui il ministro delle Infrastrutture Graziano Delrio
annuncia a Repubblica, che sta conducendo un’inchiesta a tappeto
sull’abusivismo e i condoni mascherati delle Regioni, l’intenzione del
governo di impugnare tutte le leggine regionali maleodoranti.
Il
messaggio è semplice: in Sicilia il partito degli abusivi non si
arrende. Non si arrende ai sindaci coraggiosi, né alle proteste
dell’opinione pubblica, ma nemmeno al governo.
E si permette di dirlo, chiaro e tondo, proprio l’11 agosto.
Parla
infatti chiaro, la norma approvata quel giorno dalla Regione siciliana e
pubblicata sulla Gazzetta ufficiale del 25 seguente, quando per giunta
l’Italia ancora piangeva i morti del crollo di una palazzina abusiva a
Ischia in seguito a una scossa di terremoto.
Il piccolo comma
spuntato nello stralcio della legge di stabilità regionale, in un dedalo
di rimandi a precedenti leggi e decreti, dice che i poteri sostitutivi
esercitabili dalla Regione in caso di inerzia degli enti locali negli
abbattimenti di immobili abusivi si applicheranno d’ora in poi solo nei
confronti di “sindaco, giunta e consiglio comunale”.
Traduzione?
La burocrazia è salva, sollevata da ogni responsabilità. Gli uffici
tecnici comunali, cui spetta il compito di istruire le pratiche delle
demolizioni, possono restare tranquillamente inerti, perché i poteri
sostitutivi riguardano solo l’inerzia dei politici e nei loro confronti
non si applicheranno mai.
È una specie di salvacondotto per i
burocrati che non hanno voglia di mettersi nei guai, ma soprattutto un
segnale indiretto a qualche funzionario ligio e rompiscatole (tipo
Vincenzo Ortega) che ancora si ostina a far rispettare le regole: se ne
stia tranquillo, che non rischia niente. Vergognoso.
Delrio ha
onorato il suo proposito impugnando alcune leggi regionali che
ammiccavano in vari modi agli abusivi. Tranne però questa, che nel
contesto territoriale al quale si riferisce rischia di avere conseguenze
devastanti.
C’è ora da domandare al governo che cosa aspetti a
farlo: forse che sia passata la buriana delle elezioni di domenica
prossima, in Sicilia?