sabato 25 novembre 2017

Repubblica 25.11.17
Informazione e politica
Come ti costruisco una bufala anche il Nyt suona l’allarme Italia
Secondo un’inchiesta della testata Usa la nostra campagna elettorale rischia di essere inquinata dalle post-verità, sotto accusa 5Stelle e Lega. Ricostruzione di un caso: il finto funerale di Riina
di Carlo Brunelli

ROMA L’Italia sotto la morsa delle fake news? Lo denuncia il Pd. Lo nega il M5S, che ribalta l’accusa sul leader Pd.
Lo sostiene il New York Times in un’inchiesta pubblicata ieri sul proprio sito: «Come già successo negli USA, in Francia, in Germania e per la Brexit, anche in italia la tornata elettorale potrebbe essere falsata dalla propaganda incentrata sulla disinformazione».
Il caso è riesploso dopo la diffusione incontrollata sul web di una foto fake che ritraeva Maria Elena Boschi, Laura Boldrini e altri dem tutti insieme «al funerale di Riina».
Funerale che, nella realtà, non si è mai tenuto. Tantomeno con i suddetti ospiti dem.
Pubblicata mercoledì scorso, nelle successive 24 ore la foto è diventata virale. La foto con Boschi era in realtà stata scattata ai funerali di Emmanuel Chidi Namdi, ucciso a Fermo in un episodio di razzismo. La sottosegretaria denuncia il falso dai suoi profili social. Il fantomatico Mario De Luise, che l’ha postata su Facebook per primo, sparisce dal social. Eppure mercoledì sera la foto fake viene rilanciata dalla pagina Facebook Virus5Stelle.
Virus5Stelle è una delle migliaia di pagine non ufficiali che fanno propaganda per il Movimento. La pagina è gestita da Claudio Piersanti e Adriano Valente, già noto nel mondo dei debunker perché accusato di una fake news sulla Leopolda diffusa nel novembre 2016. I gestori del sito, contattati dal debunker David Puente, si dissociano spiegando che non si sono mai occupati di politica e non intendono farlo. Ma l’editor di BuzzFeed Alberto Nardelli twitta i legami di Valente con i vertici del M5s: oltre alle foto del profilo in cui abbraccia Beppe Grillo, anche il tag in un post del vice-Presidente della Camera Luigi Di Maio. I legami tra Valente e il Movimento sono palesi, basta visitare il suo profilo e trovare in primo piano foto con Carla Ruocco e Luigi Di Maio. Valente smentisce però di aver postato la bufala. E spiega: «La pagina Virus 5 stelle è gestita da 6 ragazzi compreso io. La foto l’ha postata un ragazzo che tra l’altro non conosco e non io». Ma chi è Mario de Luise? Un profilo vero o un fake usa-e-getta da utilizzare per postare contenuti diffamatori?
Proprio della galassia dei siti che propalano fake news si occupa l’inchiesta del NYT.
Raccontando che Andrea Stroppa, ricercatore di Ghost Data e consulente di Renzi sulle cybersecurity, ha compilato un dossier nel quale si dimostra che la pagina ufficiale del movimento Noi con Salvini condivide lo stesso identificativo Google con diversi siti di disinformazione come IoStoConPutin.info, MondoLibero.org, ma soprattutto con una delle tante pagine non ufficiali di propaganda del Movimento 5 Stelle. Il codice unico di Google permette di collegare tutti i siti allo stesso account pubblicitario, permettendo ad una sola persona di gestire tutti gli introiti. Google non ha voluto rivelare il nome del proprietario dell’account e ha cercato di calmare le acque sostenendo che a volte siti non collegati utilizzano lo stesso ID Google. Da Noi con Salvini dicono di non sapere di cosa si stia parlando. Luca Morisi, il digital philosopher di Matteo Salvini, non ha voluto commentare. Dal M5s spiegano che, essendo pagine create dai fan, non possono essere collegate al Movimento.
Non smentibili sono i bersagli delle campagne fake. Nelle foto di questi siti Renzi è un clown, oppure ha il naso di Pinocchio, la Meloni è Gollum, Berlusconi è truccato da donna. Poi c’è il filone Cecile Kyenge. Lei che, cattolica, avrebbe voluto abolire mercatini di Natale e presepi nelle scuole. Lei che, da ministro, avrebbe augurato attentati all’Italia. Lei che avrebbe assunto al ministero la figlia, che nella foto è la cantante Rihanna, con uno stipendio da 15.000 euro al mese. La Presidente della Camera Laura Boldrini è stata vittima dello stesso tipo di campagna diffamatoria violenta, che ha toccato il suo apice nella diffusione della notizia che avesse fatto andare in pensione a 35 anni sua sorella minore, scomparsa prematuramente anni fa.
Ma i leader del Movimento cosa pensano di queste pagine che ogni giorno vomitano odio?
«Renzi lancia un appello anti fake news? Cominci da se stesso», dice il capogruppo M5S in Senato Giovanni Enrizzi.
Sostiene Nicola Biondo, ex responsabile della comunicazione grillina alla Camera dei Deputati e autore insieme a Marco Canestrari di
Supernova: Com’è stato ucciso il MoVimento 5 Stelle: «Bisogna chiedersi se chi ha responsabilità politiche pubbliche può ammettere che nella propaganda del suo partito, gestita da professionisti, ci siano certi toni e certi atteggiamenti. Da anni la propaganda sul web è andata oltre».
Secondo le indiscrezioni del New York Times, Facebook sarebbe pronto a schierare una task force tutta italiana per vigilare sulla diffusione delle bufale sulla sua piattaforma.