lunedì 13 novembre 2017

Repubblica 13.11.17
Boldrini: “Non si può stare con questo Pd”
Alla convention del movimento di Pisapia la presidente della Camera parla da leader della sinistra
Standing ovation dopo 34 minuti di discorso: “Basta bonus a pioggia e al nuovo schiavismo dei lavoratori”

ROMA. Quando finisce di parlare – 34 minuti, tanto basta a Laura Boldrini per illustrare il manifesto politico dei progressisti – i militanti riuniti in assemblea da Giuliano Pisapia, si alzano in piedi per una standing ovation. È l’investitura a leader della sinistra della presidente della Camera. Poco prima di intervenire nell’Auditorium Antonianum di Roma, Boldrini si schermisce: «Candidarmi? Prematuro». Poco dopo il discorso, cadenzato da applausi, che spazia dalle tasse al sisma, dal valore delle donne alla denuncia del “caporalato digitale”, ancora minimizza: «Spero che il contributo serva ».
Ma Laura Boldrini si prende la scena e la leadership. E rompe gli indugi in cui Campo Progressista e il suo “garante”, Pisapia, esitano: «Allo stato attuale, di fronte all’indisponibilità a cambiare rotta non sembrano esserci i presupposti per un’alleanza con il Pd purtroppo». Lo ripete due volte quel “purtroppo”, ma poi passa ai 6 punti politici («6 è un bel numero come dice Sant’Agostino») del manifesto dei progressisti, che deve essere laburista, sociale, femminista, ambientalista, europeista, solidale. Dà così corpo a quella «discontinuità» che insieme a «unità» è il filo conduttore dell’appello di Pisapia al centrosinistra. E quindi: «Basta bonus a pioggia, elargizioni come oboli, sgravi a tempo, palliativi». Se Renzi ha orecchie, ascolti. «Basta nuovo schiavismo, impoverimento dei lavoratori, lavoretti e precarietà con cui non si costruisce futuro». Ci vogliono misure strutturali, investimenti pubblici. Un libro dei sogni? No, dati alla mano, conti in tasca allo Stato, si possono fare queste politiche se si lotta contro l’evasione fiscale, se ci sarà una web tax, se però si dice no alla flat tax. «La tassazione deve essere progressiva, sulle tasse dobbiamo essere chiari: meno tasse vuol dire meno servizi per chi ne ha più bisogno». Ancora: «Chi è progressista non può non sentirsi femminista». E poi: «Contro le Ong una campagna scellerata».
Nella sfilata di leader del centrosinistra che prendono la parola nella convention di Campo progressista (che s’intitola “Diversa”), il più entusiasta su Boldrini è Roberto Speranza, che con Mdp da Pisapia e dal suo movimento ha preso le distanze. «Condivido dal principio alla fine quello che ha detto la presidente Boldrini». E fa pressing sull’ex sindaco di Milano: «Costruiamo una alternativa a quello che c’è oggi, in una prospettiva larghissima, apertissima. Ma il tempo è adesso».I dem Gianni Cuperlo e Cesare Damiano assicurano invece che porteranno nella direzione del partito oggi l’ultima chiama di Pisapia per una unità del centrosinistra. Bruno Tabacci, il più convinto finora di un’alleanza con il Pd, riflette:«Renzi non è in grado di gestire una coalizione larga». Conclude Ciccio Ferrara. E Pisapia lasciando l’Antonianum: «Attediamo risposte».
( g. c.)