La Stampa 9.11.17
Bambini maltrattati negli asili
Ogni giorno tredici denunce
Crescono le famiglie che accusano le maestre di presunte vessazioni
di Elisa Forte
Maltrattamenti
psicologici e fisici. Schiaffi, strattoni, insulti. Bambini legati alle
sedie con lo scotch e infanti «shakerati» e derisi. Piccoli innocenti
lasciati senz’acqua per giornate intere. E ancora: percosse,
trascinamenti, calci, colpi dietro la nuca. Corpicini inermi spinti
contro i muri e piccole teste sbattute sui banchi.
È successo.
Succede ancora: da Bari a Busto Arsizio, da Milano a Napoli. Al
centralino dell’associazione La Via dei Colori Onlus di Pistoia arrivano
segnalazioni ogni giorno. Lo scorso anno tra richieste di aiuto, di
consulenze e denunce sono stati 5 mila i contatti con l’associazione
giunti da tutta Italia, una media di 13 al giorno.
I
maltrattamenti sui piccoli degli asili nido e della scuola dell’infanzia
sono in crescita. La onlus, l’unica sul territorio nazionale ad
occuparsi di minori, anziani e disabili vittime di maltrattamenti in
struttura, è nata il 2 dicembre del 2010, lo stesso giorno ed
esattamente l’anno dopo in cui la Corte di Cassazione ha scritto
l’ultima parola sulla storia dell’asilo lager Cip & Ciop di
Pistoia condannando - per la prima volta alla pena più alta in Italia -
le due maestre, Anna Laura Scuderi (6 anni e 4 mesi) ed Elena Pesce (5
anni).
Le richieste di aiuto al numero verde 800984871 attivo 24
ore su 24 non si arrestano. C’è voglia di denunciare, ma si teme ancora
di rimanere soli. Allo sbando. Sono già cento in soli sette anni i
processi che La Via dei Colori segue con il suo staff di dodici legali.
Trentuno i fascicoli di indagine al vaglio delle Procure italiane,
seicento le parti offese. E a queste famiglie che hanno riconosciuto
storie di maltrattamenti a scuola e hanno voluto denunciare maestre e
istituti continuano ad unirsi nuovi genitori di piccolissime vittime.
Già, le vittime: nell’80 per cento dei casi hanno meno di 6 anni. Sono
proprio i più piccoli, i più indifesi ad aver incontrato al nido o nella
scuola materna chi, invece di proteggerli, ha alzato le mani, ha
strillato oltre ogni limite, li ha puniti. Ha chiuso la porta alle
emozioni e ha fatto crescere la paura.
Le maestre incriminate
spesso tornano al loro posto. E questo proprio non va giù alla comunità
dei genitori delle vittime degli abusi nelle scuole. Un tema che scotta.
Da sempre. Ma non si risolve. L’avvocato Giulio Canobbio è il direttore
del comitato scientifico dell’associazione La Via dei Colori. Coordina
lo staff legale (dei processi civili si occupa l’avvocato Andrea
Moretti) e sa bene che le seicento parti offese che assistono si sono
trovate, e si ritroveranno ancora, dinanzi a questo problema. «Il tema
c’è – sottolinea – e anche l’ultimo passo legislativo fatto di recente
che innalza il divieto di esercitare la professione da 3 mesi a un anno
di fatto nulla risolve. Abbiamo assistito a casi che si sono chiusi con
condanne 2 anni e 8 mesi nei confronti della maestra incriminata, anche
in presenza di video con immagini di maltrattamenti sui bambini che in
confronto i film di paura sono una passeggiata». C’è poi l’incidente
probatorio, questo sconosciuto. In molti casi non viene concesso. Questo
è un altro scoglio per chi difende le famiglie delle vittime. «Ci
sarebbe necessità di approfondire, di capire quali lesioni sono state
inflitte, tenendo conto che per lesioni intendiamo sia quelle del corpo
sia quelle della mente».
Insomma, la strada è in salita. Di
maestre a colori, perbene, affettuose, ce ne sono tante. Ma le altre,
quelle che insegnano paura e angoscia non sono ancora del tutto
sconfitte. «Sono una minima parte rispetto a chi insegna con passione e
dedizione. Si sono macchiate del reato peggiore. Sono pagate dallo Stato
per servire la comunità e invece di aiutarci a crescere i nostri figli
creano danni perpetui a decine di bambini», raccontano distrutti alcuni
genitori. Stanno ancora vivendo il lungo e difficile travaglio del
processo nei confronti delle maestre dei loro figli. Mentre provano a
ricostruire una nuova vita a colori in famiglia.