sabato 4 novembre 2017

La Stampa 4.11.17
La doppia rivoluzione dei partigiani
una presidente non combattente
Carla Nespolo, insegnante, eletta all’unanimità dal comitato nazionale È la prima donna a guidare l’Anpi. “ I nemici sono fascismo e razzismo”
di Antonella Mariotti

Carla Nespolo, 74 anni, è presidente dell’Anpi. È la prima donna che ricopre l’incarico all’Associazione nazionale partigiani, di cui era una vice presidente dal 2011, ed è anche la prima figura a ricoprire quella carica pur essendo non «combattente». Ma nella famiglia Nespolo si respirava l’antifascismo: uno zio, fratello della madre, Amino Pizzorno che è stato vice comandante della sesta zona partigiana tra Piemonte e Liguria. Ma che sia una a donna a guidare la testimonianza antifascista che ha visto sempre uomini ai vertici è adesso più che mai un simbolo: «Essere presidente Anpi e donna vuol dire praticare la memoria per combattere tutte le forme, in Italia e in Europa, dei fascismi o delle nostalgie del razzismo. E combattere chi approfitta anche della crisi sociale per far regredire politicamente, culturalmente e moralmente il nostro paese». Una nomina che è anche «un omaggio alle donne combattenti, che hanno dato un contributo fondamentale alla Resistenza sia in armi che come staffette».
Così ieri a Chianciano Terme «Il Comitato Nazionale Anpi, riunitosi a seguito delle previste dimissioni di Carlo Smuraglia che nel Congresso di Rimini del 2016 accettò il rinnovo dell’incarico seppure a termine - si legge in una nota - , ha proceduto alla elezione del nuovo presidente nazionale dell’Anpi. Ed ecco la svolta: votata all’unanimità Carla Nespolo, prima presidente dell’Anpi donna e non partigiana. Smuraglia è stato, sempre all’unanimità, nominato Presidente Emerito «affinché continui una proficua collaborazione con particolare riferimento a specifici temi quali l’attuazione della Costituzione, l’impegno antifascista e la realizzazione del Protocollo Anpi-Miur». La biografia di Carla Nespolo nata a Novara, ma da sempre residente ad Alessandria, è quella dell’impegno politico e civile: non ha mai smesso di interessarsi di politica dalla sua prima elezione (aveva solo 27 anni) come consigliere provinciale - era il 1970 - , ed ora è anche presidente dell’Istituto per la storia della Resistenza alessandrino.
Dopo l’esperienza come consigliere in Provincia dal 1975, per un anno diventa anche assessore all’Istruzione. Nel 1976 viene eletta deputato e prenderà parte a due legislature, fino al 1983. Sarà eletta senatore in quell’anno e per nove anni siederà in Senato. Dal 1976 e per tre anni è stata segretaria della commissione Affari Costituzionali della Camera dei Deputati, presieduta da Nilde Iotti. Nelle due legislature successive, sia alla Camera che al Senato, vice-presidente della Commissione Istruzione. Dall’87 al ’92, al Senato, vice-presidente della commissione ambiente. Carla Nespolo è stata relatrice della legge per la riforma della scuola secondaria superiore, membro della Commissione di vigilanza Rai e relatrice di numerose proposte di legge sui diritti delle donne. Ha fatto parte della commissione speciale per la legge di parità uomo-donna nel lavoro. Ha presentato numerose proposte di legge, molte delle quali sono diventate legge dello Stato, come la legge per elevare sino a 35 anni, l’età per partecipare a concorsi, nel pubblico impiego; la legge quadro per la formazione professionale e la legge per il decentramento universitario piemontese. Ha partecipato, tra gli altri, ai lavori parlamentari per le legge contro la violenza sessuale e per l’informazione sessuale nelle scuole. Nespolo è stata protagonista anche di importanti battaglie ambientali - quando gli ambientalisti erano mal sopportati anche dalle vittime dell’inquinamento -, come per l’Acna di Cengio e per la tutela degli animali ed è stata firmataria della legge per la tutela degli animali.