venerdì 24 novembre 2017

La Stampa 24.11.17
“I No vax responsabili morali della morte di diversi bambini”
L’offensiva dell’Ue: “Giuste le vaccinazioni obbligatorie”
di Paolo Russo

Un j’accuse che non ammette repliche contro «i movimenti No Vax che hanno la responsabilità morale per la morte di diversi bambini». Ma anche una promozione da almeno sei in pagella per la sanità italiana, che ha ampliato l’offerta di prestazioni, anche se discrimina ancora le fasce economicamente più deboli della popolazione.
È la fotografia del nostro sistema Salute fornita dal Rapporto della Commissione Ue sullo stato sanitario dell’Unione, illustrato dal commissario per la Sanità Vytenis Andriukaitis, che è andato giù duro con chi fa opposizione sui vaccini. «Le famiglie che seguono le raccomandazioni dei No Vax facciano un giro per i cimiteri europei dove ci sono ancora tombe di persone morte all’inizio del diciannovesimo secolo perché non c’erano i vaccini». «Questi movimenti – ha chiosato - ci riportano decenni indietro, agli anni dell’oscurantismo, all’età della pietra». Per questo nessuno scandalo per il commissario Ue se gli Stati si sostituiscono ai genitori imponendo la vaccinazione obbligatoria. «I bambini non possono scegliere, noi sì», è stata la conclusione con la quale l’Europa dà la benedizione definitiva alla legge Lorenzin, che proprio mercoledì ha avuto il placet della nostra Consulta.
Posizioni che non smuoveranno chi ha una pregiudiziale ideologica contro i vaccini ma che faranno breccia sugli ultimi indecisi, che per ora si sono limitati a portare a scuola le autocertificazioni per i propri figli, ma che a marzo dovranno dimostrare di averli immunizzati sul serio. In verità i titubanti e gli oppositori sordi a ogni ragione scientifica sono sempre meno. I dati che via via stanno affluendo dalle regioni dicono che l’esavalente, contro tetano, polio, emofilo, pertosse, difterite ed epatite B, si avvia a raggiungere la soglia del 95% dei vaccinati, sopra la quale scatta l’effetto gregge, che impedisce ai virus di diffondersi tra i non immunizzati. Magari perché affetti da malattie che impediscono di farli i vaccini, come capita al 5% di bambini e ragazzi della scuola dell’obbligo. Un po’ al di sotto si arriverà probabilmente per la quadrivalente contro morbillo, parotite, varicella e rosolia, che partiva da livelli di copertura più bassi.
Superato l’esame vaccini per il resto la nostra sanità conquista la sufficienza da parte della Commissione Ue. La speranza di vita alla nascita era di 79,9 anni nel 2000 e nel 2015 ha raggiunto gli 82,7 anni. Meglio di noi in Europa sta solo la Spagna.
Con un 20% di fedeli alle bionde siamo al di sotto della media europea dei fumatori. Stesso discorso vale per il consumo di alcolici.
Che il nostro sistema sanitario pubblico funzioni lo dicono anche la mortalità evitabile, che è tra le più basse dell’Unione e la copertura sanitaria, estesa non solo a tutti i cittadini italiani ma anche agli stranieri. Nonostante i blocchi delle assunzioni il rapporto di 3,8 medici ogni mille abitanti è sopra la media Ue di 3,6.
I voti iniziano ad abbassarsi quando parliamo di parità di accesso alle cure. «In varie regioni sono state riscontrate carenze di fondi e servizi, dovute principalmente a scarse capacità gestionali e a una produttività insufficiente».
Ma a fare la differenza è anche il fattore reddito. Nella fascia bassa una percentuale di oltre il 15% degli assistiti segnala bisogni insoddisfatti, per natura economica (leggi ticket), geografica (distanze eccessive dei luoghi di cura) o di attesa. La media europea degli «insoddisfatti» tra le classi più povere è appena del 5%.