lunedì 6 novembre 2017

internazionale 3.11.2017
Dalla Francia 
Sesso, bugie ed erudizione


L’impossibilità in Maghreb di vivere la sessualità alla luce del sole è il tema di tre libri appena pubblicati Nel giro di pochi mesi, Nadia el Bouga, Leïla Slimani e Soia Bentounès hanno pubblicato tre libri, molto diversi tra loro, che affrontano lo stesso tema, cioè l’impossibilità di vivere apertamente la propria sessualità nel mondo musulmano in generale, e in particolare nel Nordafrica. In La sexualité dévoilée (scritto a quattro mani con Victoria Garin) El Bouga, sessuologa francese, femminista e musulmana di origini marocchine, parte dalle esperienze delle sue pazienti, in maggioranza musulmane. Leïla Slimani, nata a Rabat e vincitrice del premio Goncourt nel 2016 con Ninna nanna, si concentra sul Marocco. Con Sexe et mensonges indaga l’ipocrisia che sta alla base delle relazioni sessuali nel suo paese, dove la verginità è trasformata in uno strumento di controllo e dove il concetto di “fare l’amore” è totalmente svuotato del suo significato. Nell’opera collettiva L’Islam et la couple, sette autrici musulmane, tra cui Soia Bentounès, approfondiscono alcuni argomenti partendo dal Corano e scoprendo, per esempio, che a Maometto della verginità delle sue spose importava poco. Jeune Afrique