internazionale 11.18.2017
Non fiction
Giuliano Milani
Lavoro senza lavoratori
Marta Fana
Non è lavoro, è sfruttamento
Laterza, 173 pagine, 14 euro
E se a provocare la crisi economica ed esistenziale degli italiani fossero state, più di ogni altra cosa, le politiche del lavoro messe in atto negli ultimi decenni? Questa è l’idea con cui si esce dalla lettura di questo libro militante e documentato, la cui tesi è esposta in modo chiaro in dal titolo. La precarizzazione dei lavoratori, favorita non tanto da un “adeguamento al mercato” ma da una lunga serie di decisioni politiche (dal pacchetto Treu del 1997 fino all’introduzione dei nuovi buoni lavoro del 2017, passando per il Jobs act), ha reso il lavoro una risorsa povera, incapace di fornire alla maggior parte degli italiani quello che un tempo poteva dare: sicurezza economica, forza contrattuale, capacità progettuale. nei rapporti di lavoro, tutto ha avvantaggiato le imprese: le prestazioni a chiamata sono state liberalizzate, così come il cottimo. La diffusione dei sistemi di formazione volontaria volti ad acquisire “un’esperienza” e l’alternanza scuola-lavoro non solo hanno sdoganato il lavoro gratuito, ma hanno diffuso l’idea per cui una prestazione non è necessariamente retribuita: impediscono ai lavoratori di maturare quella coscienza di classe che oggi è percepibile occasionalmente e solo nelle lotte dei lavoratori immigrati. Si tratta di un processo globale, ma che in Italia è stato particolarmente rapido e violento, aprendo ferite difficili da rimarginare