il manifesto 9.11.17
L’ex premier israeliano Barak aiutò Weinstein
di Michele Giorgio
Era
in evidenza su tutti i giornali israeliani ieri la notizia del
coinvolgimento di ex agenti del servizio segreto Mossad nell’inchiesta
sulle violenze sessuali su numerose attrici compiute dal produttore
cinematografico americano Harvey Weinstein. È emerso, grazie alla tv
Canale 2, che fu l’ex primo ministro laburista Ehud Barak a consigliare a
Weinstein il nome della “società di sicurezza” israeliana incaricata di
trovare il modo per diffamare e intimidire Rose McGowan e altre attrici
pronte ad accusare il produttore di stupro.
È stato il The New
Yorker a rivelare che Weinstein si era rivolto alla israeliana “Black
Cube” e ieri Barak ha ammesso di averlo aiutato senza però sapere i suoi
obiettivi. «Più di un anno fa, Weinstein mi chiese se conoscevo una
società di sicurezza israeliana che avrebbe potuto aiutarlo per una
questione collegata al suo lavoro, non ero consapevole dei suoi scopi»,
ha spiegato l’ex premier attraverso un portavoce. Un chiarimento che
molti hanno trovato poco convincente. Il The New Yorker ha rivelato che
gli agenti ex Mossad si sono serviti di false identità per ottenere
informazioni riservate sulla vita di Rose McGowan, allo scopo di
persuaderla a non denunciare Weinstein.