giovedì 30 novembre 2017

Il Fatto 30.11.17
La Boschi e le ambizioni da leader internazionale
di Wanda Marra

Matteo Renzi continua a lavorare sui rapporti con l’estero. E cerca di fare rete, soprattutto con i Democratici oltre oceano che fanno capo a Obama. A tessere la tela è Giuliano da Empoli, suo consigliere fin dalle origini, e fondatore del think tank, Volta. Mentre il volto di punta è ancora Maria Elena Boschi.
Domani a chiudere l’iniziativa organizzata a Roma da Global Progess, la rete dei progressisti americani, insieme a Volta, sarà lei. Non è neanche la prima volta: a settembre andò in Canada all’analogo evento organizzato dal think tank vicino ai progressisti di Trudeau, Canada2020 (la trasferta da più di 1.000 euro al fotografo, come ha raccontato il Fatto). La Boschi parlerà dopo Marco Simoni, Consigliere a Palazzo Chigi, Davide Dattoli, fondatore di Talent Garden, il network di spazi di co-working da lui fondato, Ernesto Ruffini, direttore dell’Agenzia delle Entrate, Agostino Santoni, ad Cisco Italia. Per l’Italia, tra gli altri, ci sarà anche Sandro Gozi, sottosegretario per gli Affari europei e una serie di politici e strateghi stranieri, tra cui il fondatore del Global Progress, Matt Browne, che fu consigliere di Obama.
L’investitura non è casuale: questo tipo di incontri servono a costruire relazioni tra i parlamentari dei partiti progressisti. E l’obiettivo della Boschi è crescere come leader internazionale. Una delle ambizioni che persegue dalla fu campagna per il Sì, quando girò il mondo per presentare la riforma costituzionale.
La Boschi è molto supportata dalla rete renziana. Da Empoli, infatti, è molto in ascesa: è stato lui ad accompagnare Renzi (insieme a Gozi) da Emmanuel Macron: in questo momento per l’ex premier il tentativo di fare asse con il presidente francese è fondamentale. Persino la presentazione della Leopolda su Democratica, l’organo online del Pd (renziano), è stata affidata a lui.