mercoledì 29 novembre 2017

Il Fatto 29.11.17
3 domande a Chiara Saraceno
“Servono riforme strutturali: gli incentivi passano, i figli restano”

“I figli hanno questo vizio: restano anche quando i bonus finiscono. I genitori sono razionali: solo un pazzo ne farebbe un altro per 80 euro di bonus”.
I dati dell’Istat non sono incoraggianti.
Ce ne sono due: la natalità indica quanti bambini nascono, la fecondità quanti per donna. Una popolazione vecchia per forza ha una natalità bassa. Non amo gli allarmismi, ma il rapporto mostra che ci sono poche donne in età feconda e che non hanno voglia o possibilità di fare più di un figlio. Spesso neanche uno. È evidente al Sud, tradizionalmente a più alta fecondità: oggi Catania ha una fecondità più bassa di Milano.
Perché?
I giovani faticano a entrare nel mercato del lavoro o ad avere stipendi decenti, oppure emigrano. Alle donne, poi, non basta più che lui si stabilizzi e per lei è ancora più importante visto che la maternità, tra contratti precari e meno tutele, è un rischio. Il 75% delle dimissioni volontarie nel 2016 è stato di lavoratrici madri. Qui la maternità è affare complicato.
Anche per i migranti?
Rappresentano gli strati economicamente meno fortunati. Se poi si pensa che vengono per un futuro migliore per i loro figli, è ragionevole che investano su quelli che hanno e non ne facciano altri. I figli sono un bene comune. Chi pagherà le pensioni? La società rischia di ripiegarsi su se stessa, mancano politiche di sostegno strutturali stabili e durature.