Il Fatto 26.11.17
Il nuovo fascismo artificiale
di Furio Colombo
Il
fascismo è dividere il mondo in due, segnato dai nostri confini, che
devono essere sempre chiusi. La fede nella frontiera evoca subito il suo
sigillo, la morte. Di cui ti dicono spesso che sarà “bella”. È sempre
il primo premio del grande concorso “amare la Patria”. Una volta chiusi
dentro, non ci possono essere che patrioti e traditori. Patrioti sono i
custodi delle frontiere e traditori sono coloro che non apprezzano la
claustrofobia inevitabilmente generata dal fascismo. Per stare in casa
il fascismo celebra continuamente il passato, vero e inventato, e sempre
pagato in vite umane. Tenta di proibire parole e gesti che possano
evocare altre lingue, culture, Paesi, insomma “lo straniero”. Non genera
cultura.
Ma quando si manifesta, come è accaduto in Italia tra
gli anni Venti e gli anni Quaranta, il fenomeno non è mai che il
fascismo diventi cultura. Accade, al contrario, anche in grandi numeri e
per valori apprezzabili, che la cultura diventi fascista. Ciò spiega
perché la cultura italiana, quasi al completo, e con rarissime
eccezioni, abbia accettato il razzismo (le leggi razziali contro i
cittadini italiani ebrei, inclusi personaggi di grande notorietà e
riconosciuto valore) o abbia scrupolosamente taciuto, come di fronte ad
una opzione perfettamente normale. La chiave di brutale svolta del
fascismo avvenuta con la durezza e la gravità delle leggi razziali, è
stata spesso interpretata come una imitazione-sottomissione alle
ossessioni hitleriane del potente alleato tedesco. La ragione invece è
detta con chiarezza nel Manifesto italiano per la difesa della razza,
firmato da figure mediocri (alcune celebri, a quel tempo) che ha portato
un insulto non cancellabile al Paese Italia e alla sua storia, ma ci dà
notizie chiare e corrette del fascismo. La prima notizia è nel punto
che afferma: “Oggi possiamo dire che esiste una razza pura italiana”,
nel punto che chiarisce che “in nessun modo si potrà permettere che si
attenti alla purezza della razza italiana”.
E nell’articolo che
precisa in modo fermo, come fondato, allo stesso tempo, su una verità
scientifica provata e su una certificazione storica non discutibile, che
gli ebrei che vivono in Italia in nessun modo possono essere definiti,
considerati o accettati come italiani.
Qui l’esame post mortem del
fascismo rivela il suo punto generatore: il nemico. È indispensabile,
in una visione del mondo a confini chiusi, non solo il nemico pronto a
invadere se non sei abbastanza rigido alle frontiere. Ma anche un nemico
interno in grado di falsificare la razza, di alterare la stirpe, di
intaccare la sacralità unica della religione, di creare pericolose
condizioni di meticciato. Tutto ciò purtroppo ci porta ai giorni nostri e
li spiega. Spiega anche ciò che sta accadendo in Italia e in Europa.
Chiamiamo “populismo” le svolte brutali, avvenute in molti Paesi dove,
lavorando con persistente pazienza e diffusione di notizie false, sulla
paura della immigrazione, si è riusciti a trasformare la paura in panico
e poi il panico in chiusura e difesa dei confini, e vero razzismo, fino
all’agghiacciante spettacolo delle centinaia di migliaia di polacchi
che si esibiscono, rosario in mano, in una paurosa e minacciosa
dichiarazione di guerra agli “stranieri” che invadono (non uno in
Polonia, che del resto rimane antisemita anche senza ebrei). Ricordiamo
che il fenomeno aveva già dato notizie di sé con la foresta di croci che
aveva cominciato a moltiplicarsi intorno ai campi di Auschwitz e
Birkenau, come per esorcizzare tutto quel sangue ebreo in quella terra
polacca. Ci è voluto un papa polacco (Giovanni Paolo Secondo) per porre
fine allo spettacolo premonitore. Adesso tocca a noi il coraggio di
riconoscere che, nonostante il nazismo ungherese e il fascismo polacco,
la drammatica rivelazione di un brutale cambio di regime culturale sul
dramma dell’immigrazione, è avvenuto in Italia. È avvenuto quando
improvvisamente le navi del volontariato (Ong) che hanno salvato fino a
poco fa decine di migliaia di profughi dalla morte in mare, sono state
accusate, indagate e allontanate. La tecnica che dovrebbe aprire gli
occhi alla civiltà è stata ottenuta con modalità dello spionaggio
bellico. Vi mostrano le immagini in cui qualcuno (dalla parte dei
trasporti dei profughi) fa segnali a qualcuno (navi Ong) di accostarsi
in un punto favorevole, per evitare che tanti cadano in mare e tanti
anneghino. Con questa prova di accordi con la malavita (che è ciò che le
croci rosse del mondo fanno tutto il tempo) si è sgombrato il mare e si
sono riempiti i lager libici descritti come centri di morte dall’Onu.
Ecco, si è formato un fascismo artificiale. I pezzi di disumanità sono
gli stessi, anche se ognuno assicura che continua la democrazia.