Il Fatto 23.11.17
Giannini si smarca dal fondatore, Calabresi dalla domanda
Ai
vertici di Repubblica la scelta del fondatore di riabilitare Berlusconi
in funzione anti-grillina semina lo scompiglio. Nella sua rubrica su
Radio Capital, Circo Massimo, l’ex vicedirettore del quotidiano, Massimo
Giannini, non si trattiene e parte all’attacco. “Bella botta, quando
l’ha detto, io ero lì ed è calato un po’ di gelo, mi ha colpito”,
esordisce l’editorialista e poi spiega: “Il fondatore è come la magica
Roma, non si discute, si ama, dopo di che su questa cosa sono in
dissenso da lui perché se ricordiamo quello che è stato Berlusconi e il
berlusconismo nella lunghissima avventura di Repubblica onestamente
prima di dire scelgo Berlusconi ho qualche difficoltà, sarei prudente”.
“Non dobbiamo scegliere per forza tra l’uno e l’altro e possiamo anche
insistere nell’accanimento terapeutico di chi vorrebbe una sinistra
diversa” auspica Giannini. In serata, a Otto e mezzo su La7 arriva anche
il commento del direttore del quotidiano Mario Calabresi, che alla
domanda di Lilli Gruber si sfila prudentemente: “Per fortuna hanno fatto
una legge proporzionale e non sono obbligato a scegliere l’uno o
l’altro”. E alle elezioni a Ostia che avrebbe fatto? Incalza la
conduttrice. “Là c’era un problema serio di alleanze, avrei votato
Cinque stelle” risponde Calabresi.