mercoledì 1 novembre 2017

Il Fatto 1.11.17
Lo scandalo sessuale investe il governo May
Nella lista a luci rosse coinvolti 40 politici Tories: tra loro il ministro della Difesa e il segretario di Stato
di Caterina Soffici

All’inizio lo hanno chiamato «l’incidente della mano sul ginocchio». Un understatement tipicamente inglese. Ma nel giro di un paio di giorni il caso delle molestie a Westminster sta diventando un vero scandalo per il governo traballante di Theresa May. Ieri si è scoperto che la mano era quella del ministro della Difesa Michael Fallon e che nella lista dei politici molestatori c’è anche il numero due del governo, Damien Green, il cui nome è associato al sito di scambisti Ashley Madison.
La lista gira da giorni nei corridoi di Westminster e nelle redazioni dei giornali. Prima erano 36 nomi, poi sono diventati 40. Sono politici di spicco del partito conservatore che sarebbero coinvolti in scandali sessuali, casi di molestie e più generici «comportamenti inappropriati». Come era immaginabile, i nomi inizialmente coperti da una pecetta nera, piano piano stanno venendo alla luce. E curiosamente li stanno pubblicando i giornali vicini al governo, come il Daily Telegraph e i due tabloid scandalistici di destra, il Sun e il Daily Mail. Il primo siluro al governo May è partito ieri quando il Sun ha fatto il nome di Fallon: durante una cena a una conferenza del partito conservatore ha messo le mani sulle gambe della giornalista Julia Hartley-Brewer, allora cronista del tabloid «Daily Express». L’episodio è avvenuto 15 anni fa. Secondo il portavoce del ministro, Fallon si era già scusato a suo tempo. Fatto confermato dalla giornalista, che ha aggiunto di avergli intimato di smetterla, «altrimenti gli tiravo un pugno in faccia. Al che lui aveva ritirato la mano e la faccenda si era chiusa lì». La giornalista ha detto di non essersi sentita vittima di un assalto sessuale. E ha pure twittato una foto delle ginocchia: «Sono ancora intatte».
Una tempesta in un bicchiere d’acqua? Una vendetta politica dentro il partito conservatore? O un nuovo scandalo che rischia di travolgere il governo e di portare Westminster nella polvere come successe qualche anno fa con le note spese gonfiate o falsificate dai parlamentari?
Lo vedremo nei prossimi giorni, ma è chiaro che l’onda lunga dell’affare Weinstein e il riflettore acceso sulle molestie a Hollywood non fa che gettare benzina sul fuoco. E infatti ieri in serata, è arrivata la risposta nel campo laburista. Bex Bailey, una 25enne attivista del partito di Jeremy Corbyn, ha rivelato alla Bbc di essere stata stuprata durante un evento del partito e che un funzionario le aveva consigliato di non riferire l’episodio, perché ne sarebbe uscita «danneggiata». Il fatto sarebbe avvenuto nel 2011. Ma la ragazza si è decisa a parlare solo ora, visto il clamore delle altre accuse di molestie, proprio perché – dice - c’è bisogno di procedure chiare e di una commissione d’inchiesta indipendente e bipartisan.
Nei giorni scorsi erano già usciti i casi di Mark Garnier, sottosegretario al Commercio Internazionale, che avrebbe chiesto a un’impiegata del suo staff di comprare dei sex toys. E dell’ex ministro Stephen Crabb, che avrebbe chattato pesantemente con una stagista di 19 anni che voleva lavorare per lui.
Secondo il Daily Mail nella lista ci sono 6 membri del governo, 12 sottosegretari, 10 ex ministri. Non è chiara la natura delle molestie, perché le accuse fatte in forma anonima sono ancora tutte da verificare. Molte sono accuse «leggere», se così le vogliamo definire. Sembrano cioè più casi di palpatine, corteggiamenti pesanti e stalking. Altre invece sono molto gravi e se vere potrebbero portare alla fine di carriere politiche. Una donna avrebbe abortito in seguito a un rapporto con un parlamentare. Nella lista appaiono anche 13 nomi solo perché hanno delle relazioni all’interno del Parlamento. Non tutte pericolose, pare. Visto che nell’elenco c’è anche Amber Rudd, ministra dell’Interno, il cui nome figura solo perché dopo il divorzio ha una relazione con il deputato Kwasi Kwarteng, inizialmente clandestina.