Il Fatto 16.11.17
Si alzi il sipario! Da Picasso a De Chirico: artisti all’Opera
Apre
domani a Roma, al Museo di Piazza Navona, la mostra di scenografie e
allestimenti del Teatro creati da grandi pittori e maestri dal 1880 a
oggi
di Alessia Grossi
E ora, sipario! Quindici
metri, per l’esattezza, dipinto da De Chirico per un Otello rossiniano.
Ma anche bozzetti, maquette, figurini, allestimenti e costumi di alcune
delle più grandi figure artistiche del Novecento che hanno calcato le
tavole del palcoscenico del Teatro dell’Opera di Roma. È la mostra che
da domani apre al pubblico fino all’11 marzo 2018 al Museo di Roma a
Palazzo Braschi in Piazza Navona. Un allestimento – è proprio il caso di
dirlo – che racconta l’intreccio tra l’Opera e i maestri che l’hanno
abbellita. Un percorso che va da fine Ottocento con la prima della
Cavalleria Rusticana che Pietro Mascagni portò in scena nel 1890 e
prosegue con grandi titoli del nostro teatro lirico – ma anche perle
“minori” – e si allunga fino a dietro le quinte, scoprendo così il
lavoro delle maestranze.
Oltre a Mascagni, riscopriamo la Tosca di
Giacomo Puccini, sul palco nel 1900, che ci riporta a Maria Callas e al
suo costume ne La Tourandot. Ma non è l’unica soprano a essere
ricordata: ritroviamo anche Emma Carelli, che negli anni ‘10 fu
direttrice dell’allora Teatro Costanzi, finché nel 1928 il comune di
Roma non lo acquisì e passò a chiamarsi come oggi.
Ed è qui che il
legame con i grandi maestri si fa più intenso, le collaborazioni più
fertili e le messe in scena diventano opere d’arte. Felice Casorati
firma l’Elektra di
Richard Strauss, Filippo De PisisLa rosa del
sogno di Alfredo Casella, il futurista Enrico Prampolini, I capricci di
Callot di Gian Francesco Malipiero. Fino a Pablo Picasso, che nel 1919
disegna scene e costumi per il balletto di Manuel de Falla Il cappello a
tre punte, messo in scena nel Secondo Dopoguerra. Per arrivare agli
Anni Sessanta, quando sul palco dell’Opera Renato Guttuso lavora alla
Carmen di Georges Bizet e alla Sagra della primavera di Igor
Stravinskij, o Giacomo Manzù si cimenta con Oedipus Rex, sempre di
Stravinskij, e Alexander Calder con Work in progress di Bruno Maderna. E
nei decenni successivi arrivano anche Alberto Burri, è suo il “Cretto”
per November Steps, il balletto di Minsa Craig del 1972, o Mario Ceroli
La fanciulla del West di Puccini del 1980, Arnaldo Pomodoro, Semiramide
di Gioachino Rossini del 1982, William KentridgeLulu di Alban Berg, in
scena quest’anno. Ultimi ma non ultimi, in mostra anche i costumi di
stilisti quali Armani, Valentino, Balestra e Ungaro. Per finire con i
registi. Dal Don Carlo di Giuseppe Verdi nel mitico allestimento di
Luchino Visconti, a Luca Ronconi, Bob Wilson, Emma Dante, Werner Herzog e
Sofia Coppola.