giovedì 16 novembre 2017

Corriere 16.11.17
Terapia del dolore, cannabis gratuita Sarà a carico del Servizio sanitario
La norma nel decreto fiscale. Stanziati 2,3 milioni. Lorenzin: ne servono 350 chili all’anno
di Lorenzo Salvia

ROMA La cannabis per uso medico, utilizzata soprattutto nella terapia del dolore, diventa gratuita per il paziente e passa a carico dello Stato, cioè del Servizio sanitario nazionale. In tutta Italia. E non solo nelle undici regioni che già lo prevedono, a partire dalla Toscana che nel 2013 era stata la prima fare questa scelta seguita poi da altre, Lombardia compresa.
È l’ultima novità del decreto fiscale, il provvedimento che anticipa la manovra, la vecchia Finanziaria, e che ieri è arrivato nell’Aula del Senato. Non è ancora legge ma dovrebbe diventarlo presto. Il decreto potrebbe essere approvato già oggi a Palazzo Madama con il voto di fiducia per poi passare alla Camera, che però non dovrebbe modificarlo visti i tempi stretti per la conversione in legge. Il tema della cannabis è stato inserito un po’ a sorpresa nel decreto fiscale, provvedimento che tratta temi diversi come lo stop alle bollette a 28 giorni per i cellulari e le televisioni a pagamento o l’uscita da scuola degli studenti delle medie senza la necessità di essere accompagnati dai genitori. È il frutto di una serie di emendamenti presentati dal Pd, da Mdp e dal Movimento 5 stelle. Il passaggio dei costi a carico dello Stato in tutto il territorio nazionale non è l’unica modifica di rilievo. Per la cannabis terapeutica vengono stanziati 2,3 milioni di euro. Un fondo che sarà utilizzato per potenziare la produzione da parte dello stabilimento chimico farmaceutico militare di Firenze, che detiene il monopolio della coltivazione e della trasformazione legale. «L’obiettivo — dice il ministro della Salute Beatrice Lorenzin — è di garantire il soddisfacimento dell’intero fabbisogno nazionale di cannabis terapeutica, pari a circa 350 chilogrammi l’anno, senza dover più ricorrere all’importazione del prodotto da altri Paesi dell’Unione europea», come è avvenuto in questi anni. Non solo.
Il ministero della Salute è autorizzato a estendere ad altri enti e imprese, la possibilità di trasformazione e coltivazione di ulteriori quote di cannabis. Naturalmente seguendo i protocolli del ministero e le regole fissate nello stabilimento militare di Firenze. Previsto anche l’aggiornamento del personale medico, sanitario e socio-sanitario sulle potenzialità terapeutiche della cannabis per uso medico, in particolare sul trattamento del dolore. Viene poi aperta la strada allo sviluppo di nuove preparazioni a base di cannabis per la distribuzione nelle farmacie, dietro ricetta medica non ripetibile. Sarà necessaria in ogni occasione, cioè, una nuova prescrizione, senza poter utilizzare più volte quella vecchia. Oggi in Italia le persone che soffrono di dolore cronico sono stimate in 12 milioni, con punte tra gli over 65 e una presenza più rilevante tra le donne.
Gli emendamenti inseriti nel decreto fiscale ricalcano buona parte del disegno di legge sulla cannabis terapeutica approvato alla fine di ottobre dalla Camera dei deputati, dopo una serie di accelerazioni e frenate da parte della maggioranza. Il testo era arrivato al Senato ma avrebbe avuto la strada sbarrata proprio dal decreto fiscale e dalla successiva manovra, che va approvata prima della fine dell’anno e del probabile scioglimento delle Camere per andare al voto in primavera. Di qui la decisione di agganciare il pacchetto sulla cannabis a un provvedimento sicuro di arrivare fino al traguardo.