mercoledì 15 novembre 2017

Il Fatto 15.11.17
L’Onu: “Europa e Italia disumane sui migranti”
“Dall’accordo con la Libia orrori inimmaginabili, offesa all’umanità”. Le Nazioni Unite bocciano anche la legge sulla tortura
di Giampiero Calapà

“Politica disumana”, “orrori inimmaginabili”, “un’offesa alla coscienza dell’umanità”. L’Onu si pronuncia così sul tappo del ministro Marco Minniti nel Mediterraneo, e lo fa condannando l’accordo di collaborazione tra Libia e Unione europea, perché Bruxelles ha appoggiato e sostenuto il piano del Viminale, da cui per tutta la giornata di ieri non arriva un solo commento.
È stato l’alto commissario delle Nazioni unite per i diritti umani, Zeid Ràad al Hussein ad accusare: “Non possiamo essere testimoni silenti della schiavitù moderna, di stupri e altre violenze sessuali, di uccisioni fuori legge nel nome della gestione dell’immigrazione e dell’evitare che persone disperate raggiungano l’Europa”. Perché “è un’offesa alla coscienza dell’umanità”.
L’Onu, quindi, prende anche le parti delle Ong, denunciando l’assistenza di Ue e Italia alla Guardia costiera libica: è una condanna per “più migranti a una detenzione arbitraria e illegittima”: “nonostante i timori sollevati da gruppi per la tutela dei diritti umani i migranti sono così esposti a tortura, stupro, lavori forzati, sfruttamento ed estorsione”. E a inizio novembre, secondo i dati forniti dallo stesso governo di Tripoli, i migranti detenuti in Libia sono 19.900, mentre a settembre erano ancora circa 7 mila.
Zeid ha riferito racconti di violenze terribili esortando “la comunità internazionale a non chiudere gli occhi davanti agli orrori inimmaginabili sopportati dai migranti in Libia e fingere che la situazione si possa sanare semplicemente migliorando le condizioni di detenzione”. Non si limita alla denuncia l’alto commissario ma invita l’Italia e gli altri Paesi europei a “creare apposite leggi nazionali per decriminalizzare l’immigrazione irregolare, in modo da garantire il rispetto dei diritti umani dei migranti”, esattamente come chiedono i Radicali con la campagna “Ero straniero” per il superamento della Bossi-Fini nel momento politico in cui il Pd si trova al bivio tra il modello-Minniti e un’alleanza con Emma Bonino e Riccardo Magi.
Contemporaneamente alle accuse dell’Onu all’Italia – doppie, perché il Comitato contro la tortura boccia la legge approvata dal nostro Parlamento – la situazione in Libia è raccontata da un’esclusiva Cnn: ragazzi venduti per poche centinaia di dollari, battuti addirittura all’asta dai trafficanti. Si tratta di un video di 7 minuti, ripreso con uno smartphone: “Ottocento dinari… novecento, mille e cento, venduto per mille e duecento dinari”, grida una voce maschile. Un uomo quindi è stato venduto per circa 800 dollari. “Un ragazzone forte, adatto al lavoro nei campi”, spiega ancora l’aguzzino. Poi ne presenta un altro: “Questo è uno scavatore, un omone forte. A chi serve uno scavatore?”. I giornalisti della Cnn hanno raccontato: “Abbiamo avvicinato due dei migranti venduti, erano così traumatizzati che non riuscivano a parlare. E non si fidavano di nessuno, erano terrorizzati”.
Nello stesso giorno la Marina libica ringrazia il sostegno italiano alle motovedette, chiede all’Ue altri mezzi per il soccorso dei migranti e accusa l’ong Sea Watch di aver manipolato le immagini di un video “con lo scopo di accusarci della morte di un giovane migrante, mentre invece lo abbiamo salvato”. È morto di sicuro il piccolo Great, due anni e sette mesi, recuperato in mare proprio da Sea Watch il 7 novembre: ieri è stato sepolto a Scicli, in Sicilia, dopo il funerale cristiano voluto dalla sua mamma, una ragazza nigeriana.