Il Fatto 14.11.17
Franceschini, il boom dei musei è tutto fumo
di Vittorio Emiliani
Le
elezioni si avvicinano e Dario Franceschini, Cultura e Turismo, ieri si
è incensato ben bene coi superdirettori dei Musei di eccellenza (180
mila euro lordi l’anno contro i 30-35.000 di prima). Il turismo va
forte. Primavera-estate assolata e contraccolpi del terrorismo sugli
altri: la Francia fatica, la Spagna è da poco nei guai, la Libia è out,
in Tunisia va così così, in Egitto di peste e in Turchia pure.
Dall’estero si riversano in Italia: +6-7% su un ottimo 2016.
Ovvio
che anche gli ingressi ai musei crescano. Ma 175 milioni sono un
incasso da suonare le trombe? Rappresentano appena un 7-8% del bilancio
della Cultura. Neppure la “riforma” dei Musei è tutta rosea: -0,6% gli
ingressi agli Uffizi fra 2013 e 2015, -4,1 all’Accademia di Venezia e
uno striminzito +2,2% alla rivoluzionata Gnam e alle Gallerie
Barberini-Corsini. Poi, certo, il Museo Nazionale dei Bronzi di Riace fa
un balzo: +4.035 %, ma prima era… chiuso. E poi quanti sono stati gli
ingressi delle caotiche domeniche gratuite nel 2016 sui 3 milioni? Boh.
Gli
introiti aumentati? A forza di sfilate di moda, matrimoni a caro prezzo
(entusiasta il direttore di Paestum, Gabriel Zuchtriegel), feste di
laurea presso che quotidiane a Urbino. Roba modesta, da Pro Loco. La
passerella dei superdirettori ha evidenziato pure che mancano il
personale e i fondi per la manutenzione (sui giornali critiche allo
stato della Reggia di Caserta). E sì che alcuni superdirettori hanno
avuto dotazioni iniziali strepitose: 19 milioni Paestum per un’area
circoscritta; appena 4 Ostia Antica, ben più estesa, e ancor meno la
vastissima Appia. E la tutela? E il paesaggio? Stanno proprio male. Ma i
funzionari critici li hanno imbavagliati. Guai a chi parla. E giornali e
Tg, imbavagliati pure loro? Tutto va ben…