Il Fatto 1.11.17
Massì, è solo “strage”. La corsa di siti e tv a occultare la notizia
Svanita - Nei giornali online finisce sotto Halloween e il Gf Vip. I Tg, al solito, la raccontano tardi e male
di Lorenzo Giarelli
Sarà
un caso, o magari è merito di una dote innata di mimetizzazione, ma
ieri l’eco mediatico della notizia dell’indagine su Berlusconi e
Dell’Utri è durata giusto qualche ora. In tarda mattinata il Corriere.it
la riporta già nelle retrovie della sua home page, tra il quadro “più
spaventoso che vedrete questo Halloween” e “la protagonista del Gf Vip
Cecilia Rodriguez”. Su Repubblica.it e Lastampa.it va un po’ meglio, ma
Visco e Kevin Spacey tolgono visibilità all’ex Cavaliere che per una
volta, guarda il caso, deve fare a meno anche della ribalta televisiva.
Sugli
schermiil Patto del Nazareno va alla grande: nelle edizioni dell’ora di
pranzo nessuno dei principali Tg di Mediaset e Rai danno conto della
notizia tra i titoli. Nell’edizione delle 13:30 del Tg1 il primo accenno
alla questione arriva dopo 14 minuti, quando si riportano le
dichiarazioni del 5 Stelle Simone Valenti secondo cui “Salvini dovrebbe
prendere le distanze da Berlusconi, di nuovo sotto accusa per i fatti
del ‘92”. Quali fatti? Quale accusa? La matassa viene dipanata sei
minuti più tardi, quando arriva finalmente l’agognato minuto e mezzo su
Berlusconi e Dell’Utri, che “sarebbero (sic) indagati come possibili
mandanti delle stragi”. Stessa storia nel Tg5 delle 13. Tutto tace nei
titoli, tra la disoccupazione, l’anniversario del terremoto del centro
Italia e il restauro delle chiese gemelle a Roma. Dopo dieci minuti di
telegiornale, la conduttrice si limita a leggere la nota di Niccolò
Ghedini, avvocato di B.: “È evidente che è l’ennesima indagine che non
potrà non concludersi con una rapida archiviazione, come per altro già
accaduto in passato, non essendovi alcun reale elemento di novità.
Puntualmente, come sempre, da oltre vent’anni, a ridosso di una
competizione elettorale, a mezzo stampa a senza che siano stati avvisati
il diretto interessato e i suoi avvocati è stata pubblicata con gran
risalto (!) la notizia di una nuova indagine’”.
Quaranta secondi
di difesa d’ufficio, nemmeno una parola sul merito dell’indagine.
L’edizione delle 12:30 di Studio Aperto ribalta addirittura la
questione: nei titoli si sta parlando dell’attacco via social network
del 5 Stelle Angelo Parisi a Ettore Rosato, quando all’improvviso, en
passant, arriva la bordata. “Solidarietà bipartisan sull’ipotesi
avanzata dalla procura di Firenze di riaprire le indagini per le stragi
di mafia del ‘93, un fascicolo che vede anche il nome di Berlusconi, già
archiviato due volte”. Dopo 11 minuti la giornalista Monica Coggi
rincara la dose: “Scoppia la polemica sulla cosiddetta giustizia a
orologeria: questa mattina è intervenuto l’avvocato Ghedini per ribadire
la totale estraneità ai fatti di Berlusconi per una vicenda già
archiviata due volte. Da più parti si chiede l’intervento di Orlando per
accertare le responsabilità di questa fuga di notizie, puntualmente a
ridosso delle competizioni elettorali”.
Il capolavoro lo tira
fuori il Tg4, nell’edizione delle 11:30: qui la notizia dell’indagine a
carico di Berlusconi scompare direttamente nel nulla. Non c’è tra i
titoli, non c’è tra i servizi, non un sottopancia, una foto, due righe
lette dalla conduttrice.
In serata poi le cose precipitano una
volta per tutte nell’oblio: mentre nelle home page dei siti Berlusconi e
Dell’Utri scendono in basso – accanto ai “Sei giorni di ferie extra ai
non fumatori per compensarli delle pause-sigaretta dei colleghi” su
Repubblica.it– i telegiornali si scordano ancora ogni riferimento alla
notizia nei titoli. Sul Tg1 delle 20 l’inchiesta diventa un inciso nel
servizio della campagna elettorale in Sicilia, a metà telegiornale,
mentre il Tg5, sulla vicenda, preferisce un riflessivo silenzio, prima
di chiudere tutto in anticipo causa Champions League. Questione di
priorità.