martedì 7 novembre 2017

Corriere 7.11.17
CasaPound e l’exploit di Ostia: «Voti a Grillo, è possibile»
Ballottaggio, il leader Marsella non esclude lo «sgambetto» al centrodestra: ma niente apparentamenti
di Maria Egizia Fiaschetti

ROMA Il ballottaggio di Ostia, popoloso municipio del litorale romano, potrebbe essere deciso dai voti dell’estrema destra. Sa di aver intercettato il voto di protesta Luca Marsella, candidato di CasaPound sconfitto sì al primo turno ma forte di un risultato, il 9%, che rappresenta una crescita di sette punti in un anno e mezzo.
In controtendenza rispetto ai Cinque Stelle, che nel X Municipio perdono il 13% dopo il trionfo alle amministrative di giugno 2016. E al Pd che, penalizzato dallo scioglimento per mafia dell’ex giunta a trazione dem, si ferma al 14%. Un risultato che Marsella, in corsa assieme alla compagna capolista Carlotta Chiaraluce, definisce «eclatante». Consapevole di aver accantonato un tesoretto che, nella sfida tra Giuliana Di Pillo, favorita di Virginia Raggi, e la rivale Monica Picca di Fdi, potrebbe fare la differenza. E però il 33enne grafico che con il suo «sindacato popolare» ha moltiplicato i consensi, tra collette alimentari per famiglie bisognose e ronde antimigranti, smentisce che ci siano trattative in corso: «Non si è ancora sentito nessuno. Certo, se ci chiameranno risponderemo ma non faremo apparentamenti». Anche se poi, mentre si prepara a dare battaglia dai banchi dell’opposizione, lascia aperto uno spiraglio: «Devo confrontarmi con i vertici».
Nelle geometrie variabili di un elettorato diviso tra astensionismo e antipolitica, verrebbe da pensare che i voti di CasaPound possano confluire nel centrodestra: «Non è così scontato. Quando erano loro ad amministrare non hanno sgomberato l’ex colonia Vittorio Emanuele (l’edificio sul lungomare diventato centro di accoglienza per migranti, ndr ). Noi non peschiamo solo a destra o nelle roccaforti storiche del centrosinistra. È stato Beppe Grillo a dire che se fallisce il Movimento arriva CasaPound...». È possibile che i suoi sostenitori convergano su Di Pillo? «Se gran parte delle preferenze che loro hanno perso è andata a noi, vorrà dire qualcosa». Nel duello del 19 novembre, chi la spunterà? «Credo sia una partita equilibrata ma il centrodestra non ha brillato. Alla fine potrebbe vincere il M5S». Lei è accusato di rapporti con il clan Spada, potente famiglia che controlla la periferia di Nuova Ostia: certe frequentazioni non la imbarazzano? «Sono attacchi a orologeria. La verità è che guadagniamo consensi anche in zone come Villaggio San Giorgio ad Acilia, l’Infernetto e il centro di Ostia. Se dipendesse solo dagli Spada bisognerebbe spiegare perché cresciamo anche in altri quartieri». Eppure c’è chi parla di endorsement . «Sono costruzioni dei giornali che invece di indebolirci ci fanno pubblicità. Noi siamo contro ogni forma di mafia».