lunedì 6 novembre 2017

Corriere 6.11.17
«Per Matteo è stato come il 4 dicembre Molto difficile allearsi ora»
di Alessandra Arachi

«Stiamo ragionando su exit poll, è la premessa al nostro ragionamento».
D’accordo Miguel Gotor, però intanto questi sono numeri che consegnano la Sicilia al centrodestra o ai 5 Stelle...
«La Sicilia da sempre è il laboratorio delle politiche nazionali. E se questi numeri verranno confermati ci dicono che il centrodestra è la prima coalizione e il M5s il primo partito. E poi...».
Poi?
«Che è una sconfitta secca del Pd di Renzi che secondo i nostri calcoli dovrebbe essere sotto il 10 per cento».
E il vostro candidato di Mdp Claudio Fava?
«Beh secondo gli exit poll si va dal soddisfacente (7) al buono (11). E quindi positivo, non ci possiamo lamentare».
Se si sommano i dati del vostro candidato a quelli del centrosinistra non si arriva né a Musumeci né a Cancelleri...
«La politica non si fa con la matematica. In Sicilia hanno chiamato centrosinistra una coalizione del Pd con il partito di centrodestra di Alfano. Non si può fare».
Ma è la coalizione di governo?
«È la coalizione formata con l’ex segretario del Pdl, che non può che far perdere voti. Perché l’elettore di Alfano vota a destra e l’elettore di centro sinistra prende le distanze».
E quindi? Per le prossime politiche state pensando ad un’alleanza con il Pd per non consegnare il Paese alla destra?
«Adesso così com’è non riesco proprio a vederla un’alleanza con il Pd, ci sono divergenze sostanziali che non sono maturate in questi giorni o in questi mesi, ma in anni. Per un’alleanza con il Pd serve una svolta radicale nei contenuti, Fisco, investimenti, scuola, lavoro. Che non vedo certo con il Pd di Renzi. La cifra dell’arroganza della sua corte è evidente».
A cosa allude?
«All’attacco che Davide Faraone ha fatto al presidente del Senato Grasso».
E se non Renzi chi potrebbe guidare il Pd per la svolta radicale?
«Chi riesce a parlare di politiche nei contenuti. Comunque una cosa è certa».
Cosa?
«Che stasera Renzi torna indietro alla sera del 4 dicembre, siamo al gioco dell’oca».