venerdì 24 novembre 2017

Corriere 24.11.17
Il gesto dolce di un barelliere e quell’ultimo sguardo al mare
di Giangiacomo Schiavi

Ci sono gesti che fermano il tempo e ci fanno pensare a quanto bene si può dare a una persona che soffre esaudendo un desiderio, forse l’ultimo. La foto postata su Facebook da una società australiana di ambulanze, e diventata virale sulla Rete, non mostra soltanto il barelliere Graeme Cooper e la paziente terminale Helen Donaldson, immobili davanti al blu dell’oceano: trasforma la pietas, l’umanità nei confronti di un malato, in condivisione da web. E addolcisce per un istante la rabbia che quotidianamente si scarica online, lasciando in chi la guarda la sensazione di una pace ritrovata. «Prima di morire voglio vedere il mare», aveva chiesto la donna a chi la stava accompagnando all’ospedale. E così è avvenuto. Un po’ come nei film, dove la vita dell’eroe si spegne con l’ultimo bacio o nelle vecchie ballate militari, dove il capitano ferito lancia uno sguardo alla bandiera. Il temporaneo sollievo difficilmente cambia il corso delle cose: la malattia quando è carogna non reagisce più alle terapie. Ma c’è qualcosa d’altro che dà valore alla cura: la comprensione del dolore. Nessuno obbligava l’autista di un’ambulanza a fermarsi o l’infermiere a portare una barella sulla riva del mare: il loro compito era quello di trasportare il paziente a destinazione, possibilmente alla svelta e senza intoppi. La scelta di uscire dal protocollo assegnato e di entrare nella sofferenza di una persona trasforma un gesto apparentemente banale in qualcosa di nobile, umano. Ce ne sono molti altri di gesti così, anche più importanti. Sono storie di altruismo, generosità, attenzione verso chi soffre. Spesso non finiscono su Facebook, restano nella memoria di chi li fa, sono un ricordo riempito di gratitudine. Lì, sulla scogliere australiana, la voglia di guardare il mare lascia immaginare un viaggio verso l’infinito. A noi fa venire in mente che quando si dice che non c’è niente da fare, c’è tantissimo da fare. Fermarsi e ascoltare, per esempio. Anche l’ultimo desiderio.