mercoledì 15 novembre 2017

Corriere 15.11.17
La nuova edizione di «Atlantide» su La7
Purgatori: affronto la Storia anche con la formula del talk
di Renato Franco

Il racconto della memoria e dell’attualità è fatto di vite di donne e uomini e ogni storia nasconde spesso un segreto da scoprire o un ricordo da far riaffiorare. Da oggi in prima serata su La7 Andrea Purgatori racconta eventi e personaggi che sono il tessuto della nostra Storia nella nuova edizione di Atlantide , il programma di approfondimento storico e culturale della rete.
Purgatori, autore, giornalista e scrittore, rilegge il recente passato e il presente in controluce, scavando dietro gli avvenimenti e le storie personali dei protagonisti che le hanno vissute. « Atlantide è una testata storica di La7, in genere venivano presentati 1 o 2 documentari senza contesto — spiega Purgatori —, la nuova sfida è ripensare al format proponendo i documentari cuciti da un racconto grazie anche alle testimonianze di alcuni ospiti». La narrazione di un mini talk che sposa l’approfondimento di un argomento, l’attualizzazione di un tema partendo dalle sue radici storiche. «Mi affascina l’idea di questo doppio registro: il racconto per immagini e il racconto per parole». Si comincia con una delle coppie più celebri e discusse: John e Jackie Kennedy. «Un documentario ripercorre i sette momenti centrali della vita di un presidente diventato icona del sogno americano; l’altro è un ritratto privato della moglie: dopo la morte di Jfk, Jackie da modello da imitare è diventata modello da evitare, quasi rifiutata dagli americani. Io spezzerò le immagini con interventi che fanno da raccordo con il presente: i primi ospiti sono Furio Colombo e Jas Gawronski, due punti di vista assai diversi su Kennedy».
Nelle settimane successive (otto puntate, ogni mercoledì), Atlantide affronterà il tema della Terza Guerra Mondiale e la minaccia nucleare; il terrorismo e i fondamentalismi; l’ambiente e le trasformazioni della Terra.
In una società dove il pensiero è sempre più fast food e il ragionamento e la riflessione sono app inutilizzate, il pubblico come accoglierà questa sfida? «Proponiamo un’idea diversa di televisione, in questo momento non lo fa nessuno. È una scommessa, ma credo che il pubblico curioso si possa far catturare da un angolo di visuale originale rispetto al solito panorama».